Il turismo in Liguria riparte con il botto in queste giornate di primavera ancora fresche ma che fanno promettere bene per la stagione, tra la soddisfazione degli albergatori e il compiacimento del presidente Toti.
Ma per quanto il turismo porti ovviamente lavoro e denaro, non mancano anche risvolti più amari.
Già riguardo alle Cinque Terre ultimamente sono state sollevate polemiche, visto che i piccoli borghi marinari arroccati a picco sul mare e i loro sentieri non sono fatti per le mandrie di turisti mordi e fuggi ansiosi di scattarsi gli ambiti selfie con Riomaggiore o Manarola sullo sfondo. Le piazzette ingorgate e i sentieri danneggiati sono stati segnalati dai Sindaci in allarme, così come dallo scrittore spezzino Maurizio Maggiani.
Più recentemente anche a Portofino il turismo non allarga più il sorriso dei governanti. E proprio il sindaco Matteo Viacava ha infatti stabilito con un'ordinanza il divieto di stazionamento in alcune zone del borgo, per evitare ingorghi e di fatto per cercare di mantenere un minimo di vivibilità. Si può passeggiare, fare shopping, sedersi ai ristoranti, ovviamente, ma non ci si può fermare a tirare un respiro e contemplare il borgo. Si tratta delle aree del centro di Portofino più frequentate dai turisti, quelle cioè che affacciano sul mare: la zona tra la piazza Martiri dell’Olivetta e la banchina di calata Marconi, a nord, e quella tra la piazzetta e i bagni pubblici del molo Umberto I, a sud.
Il sindaco, interpellato da la Voce di Genova dice: “Abbiamo fatto questa ordinanza sulla falsariga di una simile emanata prima del covid. Un sindaco di un piccolo paese deve saper riconoscere le criticità e intervenire in maniera mirata - e specifica - noi viviamo di turismo, abbiamo investito nella comunicazione in questo senso. I fine settimana dei ponti primaverili sono sempre di grande afflusso, parliamo di 8000, anche 9000 persone in questi giorni e siamo molto soddisfatti. Le Cinque Terre hanno criticità differenti dalle nostre, noi non vogliamo il numero chiuso. Certo, bisogna organizzarsi. L'ordinanza ha come obiettivo i tour operator, devono sapere come comportarsi e non far assiepare le persone in zone come i pontili, non ce l'abbiamo con i singoli turisti. Anzi si tratta anche di permettere a tutti di poter visitare il paese al meglio.”
L’ordinanza è già in vigore e proibisce lo stazionamento di persone in punti di aggregazione nonché i capannelli in attesa dell’imbarco su battelli o barche. Le ragioni del provvedimento specificate nel testo sono i “problemi di fluidità della circolazione” di pedoni e veicoli, ma anche di eventuali pericoli legati a un numero troppo elevato di persone rispetto agli spazi limitati del borgo, anche considerato che sulle banchine non ci sono barriere di sicurezza.
Le restrizioni sono in vigore dalle 10:30 alle 18 e dureranno almeno fino al prossimo 15 ottobre e la multa prevista è fra i 68 e i 275 euro.
Aggiunge Viacava: La Liguria è un territorio bellissimo e fragile, per cui bisogna agire con attenzione e bilanciare gli interventi”.
Come spesso avviene in queste circostanze, la gente è divisa a riguardo, tra chi pensa sia una limitazione arbitraria alla libertà delle persone e chi la ritiene una misura se non ottimale comunque necessaria.
Anche il centro storico di Genova inizia a vedere i primi assalti in massa dei croceristi e non solo a ingorgare le vie principali di San Lorenzo o San Luca e per quanto i guadagno sul breve periodo possano fare gola, i rischi di un ulteriore impoverimento del tessuto sociale dei quartieri, tra Bed & Breakfast e abbandono da parte dei residenti storici, non possono essere trascurati.
Insomma, il fascino della Liguria e dei suoi borghi sta diventando un'arma a doppio taglio: il turismo può portare benefici ma può essere anche un'industria più pesante di quello che una foto su Instagram o una slerfa di focaccia facciano pensare e progressivamente può erodere la vivibilità dei paesi e forse anche la godibilità per il turista più attento.
Conclude Viacava: “La Liguria è un territorio bellissimo e fragile”.