Sono una sessantina gli animali che il circo 'Madagascar Orfei' ha portato a Genova dove si esibiranno a partire da questo pomeriggio alle 17.30 (secondo spettacolo alle 21) fino al 25 aprile a piazzale Kennedy, l'area data in concessione dal Comune, con spazi ridotti per il cantiere del waterfront. Gli organizzatori sfidano gli animalisti, invitati alla conferenza stampa di presentazione, e attesi al debutto nel pomeriggio. “Gli animali fanno parte della nostra famiglia”, ci tiene a dire Massimiliano Martini, 52 anni passati tra i tendoni. Lui è l'addestratore degli animali esotici, sembra essere in simbiosi con Baby, l'elefantessa indiana di 55 anni e con Rocco la giraffa. “Lui è la star”, spiega Martini.
Il circo Madagascar annovera anche due tigri, due leoni di cui uno bianco, un ippopotamo, qualche cammello, lama, struzzi. “Sono tutti animali nati in cattività”, rassicurano gli organizzatori che non sembrano spaventati da un futuro senza animali nei circhi. “C'è una legge che vieta l'acquisto di nuovi animali, quindi i nostri resteranno con noi finché vivranno, ma liberarli ora non avrebbe senso, in natura morirebbero”, ci dicono. La legge che vieta gli animali nei circhi in realtà è slittata all'agosto del 2024.
Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato una mozione che impegna il Comune a chiedere in futuro circhi senza animali. Gli animalisti lo ricorderanno alle 16.30 davanti al tendone. "Saremo davanti al circo a manifestare la nostra contrarietà all'utilizzo di animali negli spettacoli viaggianti", scrivono su Facebook gli Animalisti Genovesi.
L'addestratore Martini sostiene che con il tempo sono cambiate le tecniche di addestramento. “In pista si ha un contatto amorevole con una carezza, un abbraccio, un bacio, non esiste più la tigre che salta nel fuoco o l'orso ballerino, come dicono gli animalisti quando vengono a protestare”. Per l'addestratore il circo anche per la presenza degli animali arriva a essere cultura. “In che altro modo una famiglia ha la possibilità di fare vedere un animale esotico a un bambino, se non portandolo in Africa?”.
Accanto all'elefantessa indiana Baby, che Martini definisce 'mia sorella', l'addestratore racconta la sua storia. “Io e lei viviamo in simbiosi, io mi occupo di lei da quando eravamo entrambi piccoli. Da lì mi sono appassionato al mondo degli animali ed è tuttora la mia passione”.
L'uomo dei grandi felini è Giorgio Piazza, 25 anni e nessuna paura di entrare in una gabbia con tigri e leoni. “Tutti gli animali sono nati da noi, li abbiamo cresciuti con noi. Io ho trascorso tutta la vita con loro, l'addestramento inizia prestissimo, da piccoli quando sono giocherelloni si prende un bastoncino, un pezzettino di carne all'apice che loro seguirebbero anche sulla Luna. Gli spettacoli non avvengono come la maggior parte della gente può pensare, ma più a titolo di mostra. Il leone si siede sul piedistallo, la tigre salta, più di quello che si fa”. Paura di incidenti? “Non mi è mai successo, - racconta Piazza - ovviamente bisogna stare attenti, tutti i mestieri hanno i propri rischi, a volte ci sono persone che impazziscono, non vedo il problema se ogni tanto danno di matto anche loro. Sono episodi rarissimi e in confronto ad anni di lavoro rappresentano una piccola percentuale, però può succedere, ma cerchiamo di stare attenti”.
Ovviamente il circo non è solo animali. “Genova è sempre una città importantissima per noi, - dice Martini - non vogliamo fare brutta figura. Sarà uno spettacolo tradizionale con attrazioni che hanno partecipato al Festival di Montecarlo, abbiamo trapezisti e clown musicali”.