"La politica non può più permettersi di far campagna elettorale sui balneari, va trovata una soluzione" per far sì che gli imprenditori del mondo balneare possano lavorare con più serenità senza aspettare passo passo una deroga o l'altra.
È riassunto nelle parole del capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo, il concetto chiave messo al centro del congresso organizzato dal Carroccio savonese e moderato dall'ex senatore Paolo Ripamonti sui prossimi passi che metteranno la politica di fronte alla direttiva Bolkenstein sulle concessioni balneari.
Tanti i sindaci dei comuni costieri della provincia presenti all'appuntamento a cui hanno preso parte esponenti di vertice locale e nazionale di Sib, Fiba, Confartigianato Balneari, Base Balneare, Federbalneari, Assobalneari, Confimprese Demaniali e Assomarinas, la cui discussione parte dopo l'ultima sentenza del Consiglio di Stato che bocciava la proroga delle concessioni al 2024.
"L'Italia è un Paese strano di fronte alle direttive, non esiste via di mezzo: o non le applica, e arrivano le sanzioni, oppure le applica in maniera stringente al massimo - ha detto il capogruppo al Senato del Carroccio - Quindi si è arrivati a questo punto dando per scontato che la risorsa fosse scarsa" condizione secondo la quale a quel punto si sarebbe dovuto poi andare alle gare.
Un problema che riconduce a quello dei decreti attuativi, quindi i singoli comuni, come ha ricordato il presidente nazionale Silb Capacchione, intervenuto da remoto, e ha sottolineato il suo vice Schiappapietra: "Fossi il funzionario comunale che dovrà gestire questa vicenda o chiedo un anno di aspettativa o l'immediato trasferimento all'anagrafe cimiteriale, perché a fronte di uno stipendio che conosciamo tutti, sarà una responsabilità assoluta, importante e decisamente eccessiva. La gestione di una cosa di questo genere senza l'aiuto e un coordinamento nazionale è pressoché impossibile".
"Nel nostro emendamento c'era una proroga legata non tanto alla questione dell'inizio del gare ma legata al fatto che se i sindaci si fossero trovati di fronte ad alcune problematiche particolari potevano avere un anno ulteriore in più, già oggi ne hanno uno, per poter capire bene come espletare queste gare. È chiaro che devono essere fatti i decreti attuativi e anche su questo si è dato più tempo al governo per approfondire prima di arrivare all'emanazione di questi decreti" ha aggiunto Romeo.
"Gli stabilimenti balneari in Liguria sono 1.200e le concessioni turistico-ricreative coinvolte in questa vicenda 4mila in tutta la Liguria - prosegue il presidente Sib ligure e di Confcommercio Savona - sono numeri importanti, è tutto il nostro waterfront: abbiamo bisogno di certezze, di poter lavorare, di poter dare continuità alle nostre imprese e di avere risposte definitive. Ormai è troppo tempo, troppi anni che per svariati motivi, responsabilità indecisioni, incertezze o quant'altro, senza colpevolizzare nessuno, ma sono più di 10 anni che non ci sono risposte e che il settore è a scadenza come lo yogurt".
"Dire 2033 non era buttare la palla avanti, semmai dire che nel frattempo avremmo fatto delle cose necessarie" ha sottolineato l'eurodeputato leghista Marco Campomenosi facendo riferimento alla normativa del Governo Conte che estendeva a tale data le concessioni, proponendo di affidare lo studio di determinate norme a chi non ricopre o concorre a ricoprire incarichi politici a tempo.
A questo punto, dopo le ultime sentenze, i balneari quale passo si aspettano venga fatto sui tavoli europei? "Il momento significativo ed importante sarà il 20 aprile con la pronuncia della Corte di Giustizia Europea, che non è la prima visto che abbiamo avuto la Promoimpresa un po' di anni fa - spiega il presidente del Sib ligure - Speriamo che possa mettere o la parola definitiva, risolutiva per una soluzione della vicenda o quantomeno non decidere, perché di fatto è stato chiesto un pronunciamento su una norma che ormai è superata che è la 145; e quindi possa permettere finalmente al governo e a chi ha la responsabilità politica, di scrivere una norma strutturale e ultima e definitiva così come indicato sia dal premier Meloni che dal Presidente della Repubblica nei loro ultimi interventi".
"Come Lega abbiamo sempre puntato sulla tutela delle aziende del mondo balneare e abbiamo fatto una proposta, che poi è stata accettata all'interno dell'ultimo decreto milleproroghe, che è quella dell'istituzione proprio di un tavolo tra tutti i ministeri interessati e le associazioni di categoria per trovare le condizioni ideali per poter eseguire quella famosa mappatura per verificare se la risorsa sia scarsa o meno, in base alla quale si determina se la direttiva Bolkestein debba essere applicata o meno - ha detto ai nostri microfoni Romeo -. Questa è una strada che può essere utile per rispettare le normative europee, cercando anche di venire incontro a quelle che sono le esigenze degli stabilimenti, per tutelare le tante imprese che ci sono. In questo momento è in vigore la legge sulla concorrenza che è stata votata e portata avanti col governo Draghi, però un tentativo da questo punto di vista era giusto farlo e adesso vediamo questo tavolo quando verrà convocato perché è in capo comunque alla presidenza del Consiglio".