Attualità - 15 marzo 2023, 09:54

Sexualvegan, de gustibus non disputandum est?

Terzo appuntamento con 'Educhiamo', la rubrica de La Voce di Genova a cura della sessuologa e psicoterapeuta Sara Padovano

Sexualvegan, de gustibus non disputandum est?

Terzo appuntamento con 'Educhiamo', la rubrica de La Voce di Genova a cura della sessuologa e psicoterapeuta Sara Padovano

Partiamo dall’inizio. La sessualità e le relazioni nascono dall’attrazione, la fase zero. Immaginatela come una danza, sinuosa, a tratti frenetica in cui due corpi, magnetici, si cercano, si attraggono, si appiccicano o si respingono. È una legge naturale, ancestrale, trionfo di quella che la prossemica chiama distanza intima tra due persone, quello spazio che va da 0 a 40 centimetri, all’interno del quale l’attivazione sensoriale è massima: vista, olfatto, tatto, gusto, udito, tutti e cinque attivati per inviare messaggi sensoriali al cervello, giudice insindacabile che stabilisce se il partner è attraente oppure no

Da un punto di vista neurobiologico queste informazioni che viaggiano sulle ali dei cinque sensi, dialogano con una parte del nostro cervello che agisce al di là della nostra consapevolezza, quella parte di cervello rettile e limbico sede di pulsioni ed emozioni, in cui tutte le sensazioni olfattive arrivano direttamente senza filtri e generano reazioni primordiali, che se pur prive di logica e razionalità, hanno potere decisionale.

Ebbene sì la scelta di un partner, soprattutto a livello sessuale, avviene a seconda del fatto che abbia un odore che ci piaccia oppure no, ossia che i suoi ferormoni siano accolti col pollice dritto o verso dal nostro cervello rettile.

Ecco che se le cose stanno così le “ragioni” dei sexualvegan che li spingono a dire che i “non-vegani emanano un cattivo odore perché si rimpinzano di carcasse di animali”, hanno la loro legittimità, perché nessuno, a prescindere dai gusti alimentari, si accoppierebbe con chi non ha feeling olfattivo.

C’è poi la questione semantica. Se io penso che le cose di cui tu ti nutri ti fanno apparire un “bisteccaro” immorale, privo di quei principi e valori che caratterizzano la mia etica green, difficilmente troveremo quel feeling necessario per desiderarci l’un l’altro. Se poi aggiungiamo che addirittura rappresenti un pericoloso elemento di contaminazione, l’epilogo non può essere che scontato. 

De gustibus non disputandum est, ma stiamo attenti che convinzioni così estreme non ci tengano lontani da un presunto “nemico”, che forse tutto sommato non lo è, correndo il rischio di farci perdere un bel po’ di roba buona, poco green, ma pur sempre buona.

Nulla contro chi usa la proprio discrezionalità per disdegnare i “piaceri della carne” e chi li ama, ma rifletto sul fatto che sia nata un’Organizzazione, PETA, la cui leader oltre a sermoni anti-carne diffonda chiari “inviti” alle adepte, incitandole ad incontri ravvicinati con i carnivori, così da redimerli e portarli sulla retta via. Da sessuologa ritengo di poter dire con cognizione di causa che il sesso, se da un lato deve dare ugual dignità ai gusti ed agli orientamenti, dall’altro deve avere come fine ultimo e insindacabile il piacere, e tutto ciò mi puzza un po’ di manipolazione. 

Sara Padovano

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