Il governo lancia una sfida ai piccoli comuni per i progetti legati alle comunità energetiche, indirizzati alle realtà locali in cui investire con fondi per la rigenerazione energetica, quindi tutto ciò che è legato all'energia 'green' come eolico, fotovoltaico, idroelettrico e biomasse.
Mentre il Ministro all'Ambiente e alla Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, in un'intervista al nostro gruppo editoriale ha annunciato l'obiettivo di realizzare tra le 15 e le 20mila comunità energetiche, sono partiti i bandi cui i comuni del comprensorio genovese stanno guardando con interesse.
“I nuovi bandi sono slegati dalla logica delle aree interne”, spiega la sindaca di Rossiglione Katia Piccardo. Questo permette ai comuni di agire da soli. Ovviamente, soprattutto per le realtà da poche migliaia di abitanti è sempre meglio però presentare progetti comunitari, con più attori coinvolti. “Sono riconosciuti punteggi aggiuntivi per chi fa rete comune, da parte nostra c'è ovviamente grande disponibilità ad agire come cordata”, aggiunge la sindaca che è anche presidente dell'Unione delle valli Stura, Orba e Leira.
Lo stanziamento complessivo per i comuni sotto i 5000 abitanti è di 2 miliardi e 200 milioni di euro, ma le cifre per i comuni della Liguria non sono ancora fissate. Questo rende più difficile il lavoro delle amministrazioni che non hanno ricevuto le linee guida per la presentazione dei progetti. A lamentarsene è Mirco Ferrando, sindaco di Mele. “Sulle comunità energetiche in Liguria non si è mosso niente, noi piccoli comuni saremmo pronti, ma dalla Regione mancano linee guida, indicazioni sui finanziamenti e indicazioni su come presentare i progetti”, si rammarica Ferrando. (Qui la replica dell'assessore Andrea Benveduti).
Il suo Comune è storicamente tra i più virtuosi dell'entroterra genovese. Già da diversi anni, in collaborazione con un'azienda privata ha infatti installato una pala eolica i cui proventi vengono in parte destinati ai servizi per i suoi cittadini. Nel dettaglio gli introiti vengono utilizzati per i servizi scolastici, ovvero per tenere bassi i costi delle mense e per investire in tecnologie come i tablet.
Il caso di Mele era tornato d'attualità lo scorso inverno con il rincaro dei costi energetici dovuti alla guerra in Ucraina. I comuni, soprattutto quelli piccoli hanno dovuto far fronte agli aumenti potendo contare su aiuti governativi non sufficienti.
“Inoltre non si hanno notizie di conferma degli aiuti per il prossimo anno, per questo bisogna agire in fretta, quella delle comunità energetiche è una partita interessante dal punto di vista ambientale e dei posti di lavoro che può generare”, auspica la sindaca di Rossiglione Piccardo.
A giocare un ruolo nella gestione dei fondi è Regione Liguria tramite l'assessorato allo sviluppo economico guidato da Andrea Benveduti. "Per affrontare l'attuale situazione di crisi energetica, - spiega Benveduti a La Voce di Genova - è necessario attivare tutti gli strumenti possibili per promuovere una transizione energetica di competenza e buonsenso. In questo scenario, le comunità energetiche non sono decisive, ma rappresentano una strada concreta per abbinare fruttuosamente, bilanciandole, la produzione e il consumo di energia elettrica”.
“Abbiamo perciò da subito ben focalizzato le opportunità, - continua - adeguando in Consiglio la normativa a quella nazionale e sono attualmente in corso le interlocuzioni con tutti gli attori coinvolti, sia delle istituzioni che del mondo delle imprese, per capire quali siano gli spazi in cui calare l'intervento regionale, pensiamo ad esempio al supporto a quelle iniziative geograficamente più fragili e magari meno appetibili al mercato. Inizieremo a breve una serie di incontri per condividere sul territorio questo percorso".