Una riforma annunciata, quella del reddito di cittadinanza: il governo in queste ore sta vagliando modifiche per importo e durata della misura a sostegno per le persone in difficoltà lavorativa. Le principali modifiche previste dal MIA, Misura per l’Inclusione Attiva, sono stabilire una differenza tra persone occupabili e non: per le famiglie senza persone occupabili, il sostegno dovrebbe essere più alto e dovrebbe durare più a lungo, ma scende quello a disposizione delle persone occupabili. In questo caso il tetto massimo sarebbe di 375 euro al mese per un anno (adesso è di 500 euro).
Anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si è espresso sul tema, a margine di una conferenza stampa:
“La riforma va nella direzione giusta, quella di sottolineare, come dice la Costituzione, che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sull’assistenza e sul sussidio, che sono degli strumenti di sostegno alle persone in difficoltà, ma non possono essere un modo di vita o un fine delle istituzioni” è il commento del governatore.
“Ora andrà in Parlamento, credo che il compito di tutti noi sia quello di utilizzare uno strumento di ammortizzazione sociale, che ha fatto il suo dovere durante i periodi duri del covid, e trasformarlo in qualcosa che sia un temporaneo sostegno per chi può lavorare e resta privo di lavoro, ma che lo accompagni attivamente a trovare un impiego.
Al netto dell’ammontare dei vari sussidi, al netto delle divisioni tra chi è abile al lavoro e chi non lo è, quello su cui c’è da lavorare molto in termini legislativi e di organizzazione è l’accompagnamento al lavoro con corsi di formazione, integrazione con le politiche attive, dando valore ai centri per l’impiego: è una riforma complessa, credo sia giusto farla con prudenza, ma va fatta”.