“Sono passati quasi quattro mesi dall’ultimo Consiglio Municipale ordinario. Parimenti, anche le Commissioni Municipali non vengono convocate. Ci sono almeno quattro o cinque argomenti di primaria importanza che riguardano il nostro territorio e che non vengono dibattuti. Se il presidente Guido Barbazza non ha tempo, può sempre dedicarsi ad altro”: in un colloquio con ‘La Voce di Genova’, l’ex presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, oggi capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Municipale, attacca a testa bassa l’attuale gestione dei lavori nel parlamentino di piazza Gaggero a Voltri. E lo fa rimarcando “il tempo perso, la mancata partecipazione democratica, la scarsa esperienza, il pressoché nullo spirito collaborativo da parte di questa maggioranza, che non solo non ascolta, ma neppure si presta al confronto. Solitamente il Consiglio Municipale veniva convocato ogni mese, a volte anche ogni due settimane nei momenti particolarmente caldi. Ora, a parte due sedute monotematiche, una sui cassoni della nuova diga foranea a Pra’ e una sull’ospedale San Carlo di Voltri, siamo fermi con i lavori alla metà di dicembre. Forse qualcuno ha preferito rimanere in vacanza”.
Chiarotti cita i quattro o cinque argomenti di primaria importanza: “Il tema della fabbrica dei cassoni a Pra’, il nuovo casello autostradale di Pegli, la riqualificazione dell’ex stazione ferroviaria di Pra’, il prolungamento della passeggiata a mare tra Pegli Lido e Pra’, il piano regolatore portuale, le ultime parole di Bucci sul porto petroli e sulle riparazioni navali”.
In un’intervista televisiva, il sindaco di Genova è tornato a proporre il porto petroli sulla diga di Pra’ e un’appendice delle riparazioni navali a Multedo, “ma queste opzioni - commenta Chiarotti - sono inaccettabili per il Ponente. Sarebbe opportuno convocare un tavolo tecnico sul piano regolatore portuale con tutti i capi gruppo del Municipio. Sui cassoni, la maggioranza deve alzare la mano e votare contro. È inutile che Barbazza vada a fare i sopralluoghi a Vado Ligure. Dica chiaramente da che parte sta, perché sinora si è seduto ai tavoli, compreso quello in Autorità Portuale, mostrando di non essere idoneo al ruolo. I comitati degli ‘amici’ apprendono informazioni che molto tempo dopo arrivano ai consiglieri municipali democraticamente eletti. L’attuale presidente non convoca il Consiglio Municipale, non si dimostra capace di gestire l’aula, sega gli interventi delle minoranze. Noi chiederemo, appena convocherà una seduta, che torni a essere audito il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini, perché alcuni dettagli che escono dal futuro piano regolatore portuale sono inquietanti per il Ponente. La piattaforma per costruire i cassoni rimarrà e serve per costruire l’insediamento industriale del domani: bisognerebbe che Bucci su questo facesse chiarezza, ma ci vorrebbe un Municipio forte, che al momento non esiste”.
Quanto al nuovo casello autostradale di Pegli, “occorre assolutamente che le aree pubbliche vengano preservate. Dov’è questo progetto? Barbazza lo ha? Che cosa aspetta a condividerlo con noi e con la cittadinanza? Parliamo dell’unico spazio aggregativo del quartiere di Multedo, che verrà distrutto e rischia di non essere più ricostruito”.
Mancata condivisione, secondo Chiarotti, “anche sul tema dell’ex stazione ferroviaria di Pra’, che diventerà un centro per le startup, a quanto abbiamo potuto apprendere da un comunicato dell’amministrazione. E i duecentocinquantamila euro investiti per il mercatino del chilometro zero che fine faranno? Perché con le startup non c’entrano nulla. Come saranno usati questi spazi dal tessuto cittadino? Perché non si è andati avanti sui percorsi che erano stati tracciati?”.
L’ultimo macrotema: “Il collegamento tra la passeggiata a mare di Pegli e la fascia di rispetto di Pra’: nel progetto non è prevista la fermata della metropolitana di superficie a Pegli Lido. È l’ultima occasione per farla. È giusto farlo presente, ma dove, visto che per quattro mesi non viene convocato il Consiglio? È anche raro vedere esponenti della maggioranza alle Commissioni Comunali”.
La conclusione è amara: “Il Municipio era già ‘morto’ due anni fa con la riforma avviata dall’attuale amministrazione. L’unico modo per tenerlo in vita, è l’assemblea degli eletti. Qui al VII Ponente neppure è stato commemorato il Giorno della Memoria. Non ci siamo e non è un discorso solamente da capo dell’opposizione. Non ci siamo in linea generale”.