Festeggiare quarant’anni di attività senza perdere il sorriso: è la storia di Maurizio e Luciano Balossino, titolari del negozio di via San Bernardo “I fruttarelli”, ortofrutta di Sestiere del Molo conosciuto nell’intero centro storico.
Racconta Luciano: “Nel lontano 1983 mia mamma ebbe l’idea di dire a mio padre di rilevare l’attività sotto casa. Lei in queste cose era un genio: il vecchio titolare aveva aperto una decina di anni prima, ma voleva cedere: da lì è iniziata la storia dei ‘Fruttarelli’.
Noi siamo nati e cresciuti qui in zona e sono 40 anni che ci lavoriamo, è casa nostra, ci sembra addirittura di non lavorare a volte.
Come diceva qualcuno più importante di me, se hai la fortuna di fare un lavoro che ami non lavorerai mai un giorno, e questa per noi è la realtà”.
I fratelli Balossino sono stati testimoni di tutti i cambiamenti che hanno interessato in questi ultimi decenni i caruggi e la zona del Molo.
Spiega Maurizio: “Dall’83 a oggi è un altro mondo, è cambiato totalmente tutto. Allora c’erano tanti negozi e attività, non c’era una saracinesca chiusa. Ricordo che qui in via San Bernardo c’erano tante trattorie, 5 o 6 parrucchieri, negozi di tutti i tipi, anche altri frutta e verdura. Era un modo diverso di fare commercio, senza tante tasse e restrizioni.
Poi piano piano le cose sono cambiate: abbiamo passato dei momenti brutti come zona, questa strada e quelle adiacenti erano centri dello spaccio, c’erano spesso risse.
Le cose hanno iniziato a cambiare verso il 1990, quando è stata costruita l’Expo e negli anni in cui è stata aperta la facoltà di Architettura: gli abitanti hanno deciso di scendere in piazza, di ripulire le strade. Sono stati anche svuotati i ‘bassi’ di tanti palazzi dove vivevano anche 20 persone, senza norme igieniche, persone messe alla gogna dalla vita. Piano piano ha iniziato a migliorare la situazione, oggi è una zona tranquilla dove ci sono scuole, asili, commercio. Noi per fortuna abbiamo sempre continuato a lavorare bene.
Il centro storico è una sorta di grande paese: che tipo di rapporto si è instaurato tra i negozianti?
“Effettivamente si instaura un’amicizia, uno scambio reciproco di favori, di acquisti, si cerca sempre di tenere, come i nostri genitori ci hanno insegnato, un rapporto buono con tutti e di cercare di andare a letto sempre con la coscienza a posto. Noi sicuramente ci proviamo”.
Un’ultima domanda riguarda una passione che accomuna Maurizio e Luciano: l’amore per il Genoa. Oltre alla bandiera che sventola fuori dal negozio, anche alcuni dettagli sono rossoblù, così come la giacca di uno dei due fratelli. Ci raccontano:
“Siamo entrambi tifosi del Genoa da sempre, è una passione di famiglia. Andavamo allo stadio fin da bambini, in gradinata, io ho anche avuto la fortuna per circa 25 anni di lavorare anche per il Genoa, nei servizi d’ingresso e biglietterie dello stadio. Sono arrivato anche a lavorare a contatto con i giocatori negli spogliatoi, con i presidenti che sono passati negli anni. È stata una bella esperienza. Con l’avvento degli stuart è tutto un po’ cambiato allo stadio, e allora ho preferito fare solo il fruttivendolo tifoso.
Era diventato quasi un lavoro, non solamente una passione o un passatempo. L’impegno del negozio ci ha portato a fermarci e di andare semplicemente a vedere le partite allo stadio”.
“Il Genoa è il Genoa, siamo in centro storico, nel cuore della città, siamo quasi tutti genoani qui in zona. Abbiamo qualche amico sampdoriano, meno male che ci sono anche loro, così almeno abbiamo da battagliare con qualcuno (ride)”.
“Noi siamo in tanti e forse più velenosi di loro, stiamo passando un momento di transizione abbastanza buono, speriamo di riuscire a tornare in serie A”.
Sia nello sport che nella vita è sempre meglio tenere duro, e se si riesce a fare con il sorriso è la chiave del successo, e sicuramente il sorriso di Maurizio e Luciano è uno dei segreti della loro longeva attività. “Il malumore non porta a nulla”, è il commento di Luciano prima di salutarci. Alla faccia di chi dice che i genovesi sono tutti mugugnoni.