Dopo le polemiche della scorsa settimana, il consigliere comunale di 'Uniti per la Costituzione' Mattia Crucioli ha interrogato l'assessore all'ambiente Matteo Campora sul caso dell'accordo tra Iren e Mekorot, l'azienda statale israeliana accusata di gravi violazioni di diritti umani a danno della popolazione palestinese privata delle proprie risorse idriche.
La scorsa settimana l'opposizione aveva inscenato una protesta per la mancata discussione dell'espressione di sentimento presentata da Crucioli, che chiedeva di conoscere il parere del consiglio sull'accordo industriale, “auspicando che vengano assunte le responsabilità etiche e sociali invitando Iren a retrocedere dai suoi propositi in caso le denunce delle organizzazioni internazionali risultino veritiere”.
Campora, rispondendo al consigliere ha detto di essersi documentato tramite Iren sulla natura dell'accordo che “non contempla un rapporto economico e commerciale, non ci sono investimenti, ma uno scambio di know-how e competenze”. L'assessore ha aggiunto che Iren ha attivato progetti finalizzati ad aiutare i territori palestinesi, partecipando alla cooperazione in particolare con le città di Hebron e Betlemme volta all'utilizzo di tecnologie per la sanificazione e il miglioramento della qualità del servizio idrico, oltre che alla gestione delle perdite idriche e dell'efficientamento energetico. “Detto questo mi rendo disponibile a partecipare a una commissione sull'argomento”, ha concluso l'assessore.
“Ringrazio l'assessore per aver fornito i dati sull'accordo e per essersi reso disponibile a convocare la commissione, ma prendo atto che non prende posizione sulla questione di merito. - ha replicato Crucioli - Se sono vere le accuse nei confronti di Mekorot non basta chiarire che non ci sono rapporti di natura commerciale, perché fornire il know-how vuol dire passare tecnologie a questa società e questo significa violare il codice etico. Sarebbe bene che il Comune facesse le dovute verifiche e prendesse posizione, a nulla serve dire che Iren ha aiutato la popolazione palestinese in altri contesti”.