No alla chiusura del centro nascite all’ospedale Evangelico San Carlo di Voltri. Dopo il Consiglio Municipale monotematico della scorsa settimana e dopo le rassicurazioni giunte sul tema da parte del presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, l’argomento si è spostato oggi pomeriggio in Consiglio Comunale. Un passaggio importante, perché al momento le rassicurazioni non sono scritte sulla carta e la necessità di vigilare sul mantenimento di un presidio importantissimo non solo per il Ponente ma anche per tutti i comuni dell’entroterra (Mele, Masone, Rossiglione, Campo Ligure e Tiglieto) è enorme.
In Sala Rossa è passato all’unanimità un ordine del giorno ‘fuori sacco’ presentato dal consigliere di Vince Genova, Paolo Gozzi, nel quale si chiede al sindaco di Genova, Marco Bucci, e alla Giunta Comunale di “attivare le opportune interlocuzioni con Regione Liguria affinché siano esperiti tutti gli sforzi necessari al mantenimento del punto nascite dell’ospedale Evangelico di Voltri”.
Nel suo atto, Gozzi ricorda che “nell’ambito della definizione del nuovo Piano Socio-Sanitario, le prescrizioni ministeriali chiamano Regione Liguria ad affrontare una possibile razionalizzazione dei punti nascita sul territorio regionale. Nella seduta dello scorso 7 febbraio, il Consiglio del Municipio VII Ponente ha ritenuto opportuno ribadire la strategicità del punto nascite dell’ospedale Evangelico di Voltri, in relazione alle voci che ne paventavano una possibile chiusura nell’ambito della razionalizzazione sopra indicata”.
Il consigliere di Vince Genova ha citato precisamente la posizione del Municipio: “L’ospedale Evangelico di Voltri rappresenta, con il suo punto nascite, l’unico riferimento a breve distanza sia per il vasto territorio del Municipio Ponente, sia per quello altrettanto vasto dei comuni limitrofi, litoranei e dell’entroterra, rendendolo strategicamente molto importante anche in considerazione della nota criticità del nodo autostradale genovese. Inoltre, quello dell’ospedale Evangelico di Voltri risulta essere ad oggi l’unico punto nascite in uno sviluppo litoraneo di ben quarantasei chilometri, dall’ospedale San Paolo di Savona al Villa Scassi di Sampierdarena. Il reparto maternità dell’ospedale Evangelico di Voltri ha evidenziato un trend in crescita, chiudendo l’anno 2022 con 585 parti”.
Per tutti questi motivi, Gozzi e tutto il Consiglio Comunale hanno ritenuto “condivisibile l’appello avanzato dal Municipio e, in particolare, la richiesta avanzata al Sindaco e alla Giunta del Comune di Genova di farsi parte attiva, presso Regione Liguria, al fine di perorare la causa”.
Un fronte, quest’ultimo, già percorso dal presidente del VII Ponente, Guido Barbazza, come lui stesso ha raccontato qualche giorno fa a ‘La Voce di Genova’: “Da mesi siamo al lavoro con la Regione per cercare di mitigare gli effetti del Piano Socio-Sanitario rispetto all’Evangelico San Carlo di Voltri. Personalmente, ho visitato il centro nascite qualche tempo fa, mi sono subito reso conto della bontà del lavoro svolto e dell’assoluta eccellenza del reparto, mi sono complimentato con i vertici dell’ospedale e ho rappresentato questa situazione all’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, spiegando quanto fosse inopportuna la chiusura. Parallelamente, abbiamo svolto il Consiglio Municipale monotematico sul tema Evangelico San Carlo, come chiesto dalla minoranza, e sono molto contento che siano intervenuti i vertici dell’ospedale”.
Stando alle ultime indiscrezioni, la Regione Liguria pare intenzionata a fare retromarcia rispetto alle prospettive di chiusura del presidio voltrese. Quello che dovrebbe cambiare, sarebbe una sorta di fusione con l’analogo reparto di Villa Scassi a Sampierdarena, con i compiti diversificati in base alle complessità. Di sicuro, entro le prossime due settimane dovrà essere varato il nuovo Piano sociosanitario della Liguria, al momento oggetto di attenzione da parte dell’assessore competente, Angelo Gratarola. Poi, ci sarà il passaggio in Consiglio Regionale.