“In un momento così delicato per Ansaldo Energia - con le dimissioni dell’amministratore delegato arrivate durante la fase di ricapitalizzazione dell’azienda - da parte del Governo non bastano le rassicurazioni, ma servono azioni precise e concrete: ci aspettiamo che dal confronto con il Ministro Urso, previsto per martedì 7 febbraio, emerga in maniera chiara e definita nel tempo una strategia per il rilancio di Ansaldo Energia. In particolare ci riferiamo alla necessità di stabilire un cronoprogramma di attuazione degli interventi di ricapitalizzazione - già definiti da Cassa Depositi e Prestiti - e al completamento e alla pubblicazione del piano industriale di rilancio, che comprenda anche l’inserimento dell’azienda nel percorso del Paese per la transizione energetica”, così i parlamentari liguri del Partito Democratico, gli onorevoli Andrea Orlando e Valentina Ghio e i senatori Lorenzo Basso e Annamaria Furlan, oltre i gruppi consiliari del PD della Regione Liguria e del Comune di Genova.
“Il Governo - proseguono i parlamentari e consiglieri del PD - dimostri che considera Ansaldo energia un soggetto strategico della politica industriale del nostro Paese, impegnandosi a definire un cronoprogramma dettagliato e certo: l’azionista principale deve mettere in campo tutti gli interventi concreti di supporto strategico necessario, e già dall’incontro di martedì deve fare emergere tutti gli elementi per la messa in sicurezza di una situazione che ad oggi genera forte preoccupazione”.
“Ansaldo energia è la più grande azienda in Italia e una tra le principali del mondo per la fornitura, l'installazione e il service di impianti e componenti per la generazione di energia, con oltre 175.000 MW installati in più di 90 paesi e circa 3.500 dipendenti e rappresenta un’eccellenza per il Paese nel business delle turbine a gas nonché una fondamentale risorsa per le prospettive di sviluppo legate alle energie green. Per la Liguria e per l'Italia intera rappresenta un cardine sia dal punto di vista occupazionale che per l'apporto allo sviluppo industriale: va tutelata con determinazione e concretezza senza perdere ulteriore tempo”, concludono.