Attualità - 05 febbraio 2023, 07:11

Meraviglie e leggende di Genova - Palazzo San Giorgio

Il palazzo, realizzato sulla riva del mare nel XVII secolo, è stato il luogo attorno al quale si sono sviluppati i principali eventi della storia marittima genovese e non solo

Meraviglie e leggende di Genova - Palazzo San Giorgio

L’anno MCCLX, Guglielmo Boccanegra, essendo capitano di questa città ordinò che io fossi fatto e Frate Oliverio, uomo divino per acutezza di mente, mi adattò poco dopo con sollecitudine com’era stato comandato all’uso dell’autorità presente”.

Questo recita l’iscrizione che si trova sotto al porticato di Palazzo San Giorgio in cui è il palazzo stesso a raccontare l’inizio della sua storia, secondo quella che era un’usanza tipicamente medievale di far parlare in prima persona gli oggetti inanimati. 

Ed è proprio nel 1260 che nasce questo bellissimo edificio che ha attraversato i secoli e che ancora oggi, con la sua facciata dipinta, si mostra nella sua importanza facendosi ammirare anche dalla Sopraelevata.

Il palazzo, voluto da Gugliemo Boccanegra e realizzato, praticamente sul mare, dal frate cistercense Oliverio, nasce per essere sede del capitano del popolo: fino a quel momento il Comune non aveva una sede propria e le riunioni si svolgevano in luoghi sacri o negli spazi che alcune famiglie importanti della città mettevano a disposizione.

Sono proprio le famiglie potenti di Genova a mettersi di mezzo e il palazzo in pochi anni cambia la sua funzione. Verso la fine del XIV secolo diventa Palatium Maris, sede della dogana; nel 1407 è la sede della Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio, un ente che raggruppa tutti gli istituti incaricati della gestione dei prestiti che i cittadini facevano al comune e che venivano ripagati con i proventi di alcuni dazi.

Al nucleo duecentesco, nel 1570 viene aggiunta l’ampia porzione verso il mare affrescata da Antonio Semino e restaurata da Lazzaro Tavarone nel 1606: San Giorgio, al centro, trafigge il drago mentre attorno a lui si trovano Nettuno, Caffaro, Andrea Doria, Simon Boccanegra, Guglielmo Embriaco, Cristoforo Colombo e Biagio Assereto, i genovesi che hanno portato onore alla città andando per mare.

Salvato nella parte medievale da una commissione appositamente istituita di cui ha fatto parte anche Giosuè Carducci, il palazzo è stato restaurato a cavallo tra Otto e Novecento da Alfredo D’Andrade poi, ancora, per le Colombiadi che hanno ricordato i cinquecento anni dalla scoperta dell’America.

Ma se si guarda bene tra le varie facciate, si può scorgere una targa che ricorda il passaggio di Marco Polo a Genova.

Nel 1298 il veneziano, fatto prigioniero dopo la battaglia di Curzola, viene portato nelle prigioni di Palazzo San Giorgio. Marco Polo è già celebre e viene trattato con gli onori del caso. Suo compagno di prigionia è un certo Rustichello da Pisa, un letterato specializzato nello scrivere e trascrivere romanzi, soprattutto cavallereschi, fatto prigioniero nel 1284 durante la Battaglia della Meloria.

E’ a lui che Marco detta il suo resoconto dei viaggi in Oriente, diventato poi “Il Milione”.

Il 12 ottobre del 1926 viene sistemata una targa che ricorda il suo passaggio: una folla si era radunata in zona per poter leggere l’iscrizione “Marco Polo / dettò in Genova / Il Milione / nel giorno di Colombo / Genova e Venezia / posero”.

Isabella Rizzitano

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