Potrebbero ritardare i lavori per lo scolmatore del Bisagno dopo l’intervento del Tribunale di Salerno che ha messo nuovamente sotto la lente l’azienda campana Research, capofila dei lavori per la realizzazione del tunnel.
Un altro tassello che si va ad aggiungere al rincaro del costo dell’opera, legato al rincaro delle materie prime, che ha portato a stimare in circa venti milioni la spesa extra per la fine dei lavori.
Una vicenda, quella della Research, che inizia la primavera scorsa quando dalla prefettura di Salerno, dopo un’indagine condotta dalla Dia e dalla Procura di Napoli, erano emersi presunti rapporti dei vertici dell’azienda con esponenti della criminalità organizzata campana e siciliana.
Questo aveva portato all’interdittiva antimafia a cui la ditta aveva risposto ricorrendo al Tar e ottenendo la sospensiva del provvedimento.
La società era stata messa sotto amministrazione controllata per un anno, in modo da poter proseguire con i lavori sempre sotto stretto monitoraggio dei Carabinieri.
L’interdittiva antimafia aveva portato alla rescissione del contratto da parte del commissario Giovanni Toti, decisione nuovamente sospesa dal Tar che, bloccando l’interdittiva aveva anche fermato le rescissi dei contratti.
In questi mesi il cantiere è andato avanti ma nei giorni scorsi è arrivato un nuovo pronunciamento del Tribunale di Salerno che ha messo nuovamente in discussione Research.
Al momento non si possono prevedere con certezza le conseguenze del nuovo stop ma si parla già di un ricorso al Tar.
Dalla Regione fanno sapere di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali e quindi, per ora, tutto procede.
Ma mentre si cerca di districare la matassa giudiziaria, si dovrà far fronte al nodo finanziamenti con la Regione intenzionata a chiedere a Roma di coprire gli extra costi dello scolmatore utilizzando i soldi risparmiati nei lavori per la copertura del Bisagno.
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