Politica - 24 gennaio 2023, 16:12

Cassoni al porto di Pra’, Maresca: “Per Genova la diga è l’opera del secolo, nessuna retromarcia”

L’assessore comunale ribadisce il pensiero espresso ieri dal sindaco Marco Bucci a Voltri: “Non possiamo permetterci di decelerare su questa opera strategica, sia a livello nazionale che a livello europeo”

Cassoni al porto di Pra’, Maresca: “Per Genova la diga è l’opera del secolo, nessuna retromarcia”

Non si placano le polemiche a proposito della costruzione dei cassoni della futura diga foranea di Genova al sesto modulo del porto di Pra’. Dopo la discussione, molto accesa, di ieri in Consiglio Municipale al VII Ponente, con la presenza sia del sindaco Marco Bucci che del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Paolo Emilio Signorini, oggi analogo clima molto caldo in Sala Rossa a Palazzo Tursi, dove sono state presentate le interrogazioni a risposta immediata di Rita Bruzzone del Partito Democratico, Filippo Bruzzone della Lista RossoVerde e Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle.

Per tutti ha risposto Francesco Maresca, assessore comunale con delega alla Portualità, che in sostanza ha ribadito la versione del giorno precedente da parte di Bucci: “Lo facciamo per i nostri figli. I cassoni serviranno per costruire l’opera del secolo. Siamo di fronte a un bivio: Genova deve decidere se diventare una città da sessantamila persone come Chiavari, oppure crescere e svilupparsi. Mi pare che le preoccupazioni da parte della cittadinanza siano state un po’ superate visto che i cassoni previsti in costruzione non saranno più 59 ma 39”.

Anche Maresca ha ricordato che “l’unica soluzione possibile era il porto di Pra’ in quanto solamente qui ci sono le giuste profondità per costruire i cassoni: questo è stato il motivo della scelta. Non possiamo permetterci di decelerare su questa opera strategica, sia a livello nazionale che a livello europeo. La parte di territorio interessata dalla costruzione dei cassoni è già stata garantita da opere di riqualificazione urbana: ci sarà una nuova passeggiata a mare tra Pegli e Pra’, ci sarà una nuova pista ciclabile. Il disegno di rigenerazione continua in questa parte di città. Ma la diga, lo ripeto, è un’opera fondamentale, il Comune di Genova deve andare avanti, perché il lavoro portuale è il futuro della nostra città e dei nostri figli”.

Tursi quindi tira dritto sui cassoni a Pra’. Dritto come il sindaco Marco Bucci ieri, all’atto di uscire dal palazzo municipale di Voltri in mezzo a una pesantissima contestazione. Alla cittadinanza è stato impedito di parlare, i lavori del Consiglio Municipale non sono stati interrotti, oggi la rabbia è ancora più forte e non si escludono importanti iniziative di protesta.

Il sindaco dice che “altre città non hanno avuto neppure le compensazioni” e sostiene “che il valore delle case aumenterà: lo dicono tutte le agenzie nazionali”. Ma intanto il progetto dei cassoni è stato portato avanti senza alcuna condivisione con la cittadinanza e presentato solamente a cose fatte: “Ma parliamo di un’area già destinata a lavori portuali - è la replica di Maresca - Non è che prima ci fossero qui i laghetti. Ci sono i container, ora i container verranno spostati per far posto a questo cantiere. Non è vero che non ci preoccupiamo della salute dei cittadini”.

Rita Bruzzone, consigliera comunale del Partito Democratico, ha ricordato che “nel febbraio del 2021, in un documento ufficiale, il Dossier Conclusivo sulla nuova diga foranea del porto di Genova, a pagina 21 si diceva così: ‘La prefabbricazione dei cassoni verrà effettuata tramite l’utilizzo di impianti fissi o galleggianti posizionati all’esterno delle aree di Sampierdarena o del Porto Antico e pertanto questa lavorazione non comporterà impedimenti o disagi alle operazioni in banchina’. È andata molto diversamente e oggi lo ‘sconto’ da 59 a 39 cassoni ci viene proposto come un regalo. Nessuno ha ascoltato la popolazione e qui ci sarà un nuovo riempimento del porto, le navi entreranno da Pegli e usciranno da Vesima”.

Filippo Bruzzone della Lista RossoVerde ha rimarcato “l’accordo che prevedeva di non andare mai oltre il sesto modulo, preso vent’anni fa. È stato stracciato e, contestualmente, è stata stracciata la salute degli abitanti del VII Ponente. Gli ampliamenti sono per sempre. Come si pone la Giunta Comunale rispetto agli ampliamenti?”. Ma a questa domanda non sono arrivate risposte da parte dell’amministrazione.

“Si parla di valore delle case? Qui è in ballo la salute delle persone”, ha ricordato Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle: “Non c’era bisogno dell’ennesima servitù. Facciamo decidere ai nostri figli che cosa vogliono per il loro futuro”. Purtroppo questa possibilità non ci sarà. Tutto è stato deciso a monte. Il Ponente è stato tradito: una visione che dovrebbe essere chiara a tutti, a questo punto. 

Alberto Bruzzone


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