Municipio Ponente - 17 gennaio 2023, 18:20

Pegli, si faranno le prove di carico per far tornare i bus in via De Nicolay

L’impegno da parte del Comune di Genova per risolvere una situazione paradossale: ponte ristrutturato e mezzi pesanti interdetti al passaggio. Interpellanza del consigliere Paolo Gozzi in Sala Rossa, mentre i cittadini presentano oltre trecento firme

Pegli, si faranno le prove di carico per far tornare i bus in via De Nicolay

Sono oltre trecento le firme dei cittadini pegliesi che, attraverso una petizione, chiedono il ripristino dell’antico percorso delle linee collinari 93, 189 e 190, utilizzando il ponte di via De Nicolay. È una situazione molto sentita in delegazione a Pegli, anche perché il transito dei mezzi pubblici è diventato molto più impattante rispetto al passato, andando a coinvolgere pure strade come via Beato Martino e la Piana Pallavicini dove le condizioni di sicurezza non sono minimamente garantite per i pedoni.

Ma come mai si è arrivati a queste modifiche? Ci si è arrivati a seguito dei lavori al sovrappasso ferroviario di via De Nicolay, che sono seguiti ai lavori al sovrappasso ferroviario di via Martiri della Libertà. L’assurdo è che mentre prima dei restauri gli autobus potevano transitare sul ponte di via De Nicolay, adesso non possono più transitare perché non lo consente la portata della struttura. Prima dei lavori di consolidamento sì, dopo i lavori di consolidamento no: aspetto surreale, insomma, perché avrebbe dovuto essere esattamente il contrario.

Della questione si è interessato già nei mesi scorsi il consigliere comunale di Vince Genova, Paolo Gozzi, poi è arrivata questa raccolta di firme che, a inizio settimana, è stata recapitata presso il Comune di Genova.

Lidia Richetta e Piera Profumo, due delle firmatarie che hanno coordinato la raccolta (che è avvenuta, finalmente, all’antica, ovvero con le firme per iscritto e i documenti raccolti, quindi senza supporti online), scrivono così nella lettera di accompagnamento, rivolta al sindaco di Genova, Marco Bucci, e all’assessore comunale alla Mobilità, Matteo Campora: “Si richiede di ripristinare al più presto l’originario percorso, anche alla luce degli onerosi lavori che hanno interessato il ponte di via De Nicolay, evitando così il transito dei mezzi pesanti nelle vie Beato Martino, via Diciotto Fanciulli, via della Maona e via Opisso: strade completamente prive di marciapiede in rilevanti tratti, con curve strette e passaggi critici che mettono quotidianamente a rischio l’incolumità dei pedoni. Si segnala altresì il grave disagio per inquinamento acustico e ambientale in considerazione del transito limitrofo ai caseggiati direttamente prospicenti: la linea 189 in particolare passa molte volte al giorno e i mezzi utilizzati sono pesanti, altamente rumorosi e con evidenti emissioni inquinanti”.

Dell’argomento si è discusso anche oggi pomeriggio in Consiglio Comunale, a seguito dell’interpellanza presentata proprio dal consigliere Paolo Gozzi. “Il ponte è stato oggetto di lavori per circa 600mila euro, con installazione di un limitatore di sagoma. Tutto questo ha fatto modificare il percorso delle linee dei bus”.

Secondo Gozzi, “allo stato attuale la situazione è paradossale. Al netto di lavori onerosi, abbiamo ancora un limitatore di sagoma. Chiedo alla Giunta che cosa il Comune intenda fare: occorre al più presto ripristinare la piena capacità di questo ponte”.

A replicare a Gozzi è stato l’assessore Francesco Maresca, su delega dell’assessore Matteo Campora: “Il limite di portata è di 10 tonnellate. I lavori di Rete Ferroviaria Italiana non hanno portato un aumento della capacità. Ai fini di far passare un mezzo di 13 o 14 tonnellate, ci siamo attivati per far delle prove di carico da parte di una ditta specializzata. La ditta, la 4M, ha presentato la propria offerta e stiamo aspettando un via libera da parte di Rfi: è del tutto evidente che sia nell’interesse di tutti arrivare a una capacità maggiore del ponte. Riteniamo che arrivare a una portata maggiore rispetto a quella attuale andrebbe bene per tutti”.


Alberto Bruzzone


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