Nella giornata dei ricordi (quello di Faber nel 23esimo anniversario dalla scomparsa e quello di Gianluca Vialli) e dei ritorni (quello di Criscito da titolare e non solo) il Genoa riprende il campionato così come l'aveva lasciato, inanellando la terza vittoria consecutiva. E se l'avversario, almeno nella classifica, non si presentava altrettanto ostico come gli ultimi due, per averne la meglio è servito un autentico "colpo di Coda". Un po' per tempistiche, un po' perché in fondo sono questi i gol dell'attaccante campano.
Un Grifone un po' perso nel suo palleggio nella prima frazione, anche forse bloccato dalla fisicità del Venezia, che trova la rete decisiva solo nel finale e che fa fatica a trovare la giusta chiave per scardinare l'assetto molto accorto presentato da mister Vanoli.
Una fatica pari a quella nel trovare qualcosa da segnalare nella cronaca nella prima mezz'ora di gioco, oppure alla fatica che ci mette la squadra di Gilardino nell'ultimo quarto d'ora di tempo a limitare l'intesa dei veneti sull'asse di destra tra Haps, Busio e Pierini da dove nascono le due maggiori occasioni dei lagunari concluse però da Crnigoj, sciupone prima mandano a lato una sorta di calcio di rigore decentrato (36') e sfortunato nel trovare poi sulla sua strada una deviazione strepitosa di Martinez che alza la sfera in angolo con l'aiuto della traversa (40'). L'ultimo brivido in pieno recupero è targato invece dall'americano (46') fermato in angolo da Frendrup.
Troppo probabilmente per i gusti di mister Gilardino che decide di riprendere nel secondo tempo passando alla difesa a tre, rinunciando a un Jagiello stavolta praticamente impalpabile e a un Hefti in involuzione. A larghi tratti resta comunque poco da raccontare, il match è spezzettato dai frequenti interventi del direttore Miele di Nola e dalla partita a scacchi tra i due tecnici.
A premiare quello genoano sono ancora una volta i cambi, alla ricerca di quella "voglia di determinare" che l'ex bomber aveva richiesto alla vigilia ai suoi e restituitagli da uno come Coda, su suggerimento di Yalcin (85') per bucare uno Joronen mai veramente impensierito come invece è poi, in pieno recupero, il collega dirimpettaio spagnolo, salvato dalla mira imprecisa del tirocross rasoterra di Haps a fil di palo (88') e dall'assalto finale degli arancioneroverdi.
Un assalto anche di nervi e di muscoli che non basta agli ospiti per trovare il pareggio. A venir premiato al triplice fischio è l'undici di Alberto Gilardino, ancora lontano dal conoscere il sapore della sconfitta con la Prima Squadra dal suo arrivo e che ora può dedicarsi ad assaporare quello del secondo posto, in coabitazione con la Reggina.
IL TABELLINO
GENOA-VENEZIA 0-0
Reti: 85' Coda (G)
GENOA (4-3-3): Martinez; Hefti (46' Sabelli), Bani, Dragusin, Criscito; Frendrup, Strootman, Jagiello (46' Vogliacco); Aramu (76' Yalcin), Puscas (67'Coda), Gudmundsson (67' Sturaro).
A disposizione: Semper; Czyborra, Coda, Sturaro, Ilsanker, Matturro, Badelj, Boci, Galdames.
Allenatore: A. Gilardino
VENEZIA (3-5-1-1): Joronen; Svoboda, Ceppitelli, Ceccaroni; Zampano, Crnigoj (69' Jajalo), Tessmann (81' Andersen), Busio (92' Wisniewski), Haps; Pierini (69' Johnsen); Pohjanpalo (81' Novakovich).
A disposizione: Maenpaa, Oliveira; Candela, Ullmann, St Clair, Busato.
Allenatore: P. Vanoli
Arbitro: Miele di Nola