Si torna a parlare di Val Varenna all’interno del Consiglio Comunale di Genova. E lo si fa attraverso un’interpellanza, la numero 66 del 2022, presentata dalla consigliera comunale del Partito Democratico, Cristina Lodi.
La consigliera ricorda in Sala Rossa che “in risposta scritta all’interrogazione urgente dell’allora capogruppo Alessandro Terrile, il 22 gennaio 2022, veniva annunciato uno studio al fine di adottare misure di contenimento del disagio sia per la popolazione sia per le attività produttive della Val Varenna, vista la situazione immodificata del traffico di mezzi pesanti. Questo studio annunciava un’ordinanza di limitazione alla circolazione”.
Nell’interpellanza di Cristina Lodi vengono anche riassunti i criteri che si sarebbero dovuti adottare: “Si dovevano integrare al divieto di transito per i veicoli di larghezza superiore a due metri, oltre alle attuali fasce (dalle 8 alle 9 e dalle 16 alle 16,30) anche le fasce orarie di pranzo (dalle 11,50 alle 12 e dalle 13,50 alle 14) e si dovevano valutare le conseguenze del disagio creato dai mezzi d’opera che conferiscono alle tre cave presenti in valle, nonché ai proprietari stessi delle cave. Inoltre, rispetto all’attuale ordinanza e le precedenti, era in valutazione il limite massimo di velocità di 30 chilometri orari a tutti i veicoli in prossimità della scuola e non solo a quelli di categoria N (adibiti al trasporto merci), vista la struttura stradale della valle e il numero di autorizzazioni in deroga che non devono essere ampliate e anzi devono essere controllate. Nel provvedimento era stata identificata puntualmente la collocazione dei divieti, garantendo ai veicoli inferiori ai due metri, durante il periodo di divieto dei veicoli di larghezza superiore ai due metri, la circolazione in sicurezza, evitando manovre in senso vietato contromano per superare i mezzi d’opera fermi per il divieto a fasce orarie”.
Inoltre, si intendeva istituire il distanziamento minimo obbligatorio di trenta metri per autotreni, autoarticolati, autosnodati, in modo tale da evitare i convogli, che si sarebbero generati al momento della riapertura al transito al di fuori delle fasce orarie di divieto; si intendeva estendere in tutta la Val Varenna il divieto di transito per mezzi avente larghezza superiore ai 2,20 metri per dare continuità a quello attualmente in vigore di via Opisso.
Già ai tempi, veniva osservato che “i punti dolenti delle vigenti ordinanze di limitazione alla circolazione in Val Varenna sono il mancato controllo e le continue autorizzazioni in deroga. È essenziale per il rispetto delle norme che saranno emanate che il transito in deroga sia considerato solo eccezionale e non, come oggi, la norma. Un efficace controllo dell’applicazione delle norme potrà essere conseguito solo mediante l’attivazione di apposita telecamera a valle, sulla scorta di quanto già operativo in altri quartieri, ad esempio Borzoli. Inoltre, il rispetto della zona 30 in prossimità della scuola materna ‘Le Pratoline’ rischia di essere lettera morta se non accompagnata da appositi dissuasori di velocità, come cordoli rialzati. Ed è auspicabile che il distanziamento minimo tra i mezzi pesanti sia non superiore ai 40 metri”.
Eppure, “da gennaio 2022 - sostiene Cristina Lodi - la situazione non sembra essersi modificata e l’ordinanza non sembra essere stata ancora emessa. Per questo interpello il Sindaco e la Giunta per sapere, punto per punto, la situazione della stesura e dell’approvazione dell’ordinanza annunciata a inizio 2022”.
A replicare a Cristina Lodi è stato l’assessore comunale con delega alla Mobilità, Matteo Campora: “Come ricordato, alcuni interventi sono stati attuati e devo dire che negli ultimi periodi i problemi sono stati minori grazie al minor transito. Il 30 dicembre si è svolto nell’ufficio del Sindaco un incontro con il Comitato della Val Varenna per essere pronti nell’eventualità di riapertura dell’attività delle cave. Tengo a dire che lo strumento più idoneo è sempre il dialogo. Ovviamente dove ci sono ordinanze, devono essere rispettate e se ci sarà necessità di ordinanze più ristrette, le faremo”.
Secondo Campora, “esiste un sistema di autorizzazioni: alcune scadranno nel 2023 ed occorrerà ragionare meglio sulle finestre di accesso per determinati mezzi. L’impegno dell’amministrazione c’è e riteniamo che la Val Varenna debba essere tutelata. Anzi, ci tengo a ringraziare i suoi cittadini che si prendono cura di questa parte del territorio e sono a dire che attueremo un piano di manutenzione straordinaria attraverso il quale miglioreremo i servizi, tra cui quelli inerenti alle acque nere”.