Attualità - 09 gennaio 2023, 18:42

La velocissima corsa di solidarietà per Nora: raggiunto il target di 300mila euro

La cifra, impostata sulla piattaforma GoFundMe, è stata toccata nelle scorse ore. La bimba, di cinque anni, è affetta dal Sarcoma di Ewing e aspetta di essere visitata in un importante centro del Texas

La velocissima corsa di solidarietà per Nora: raggiunto il target di 300mila euro

È una strepitosa ventata di solidarietà, quella che sta andando in scena per aiutare la piccola Nora e per donarle una speranza, una possibilità in più, la strada, seppur tortuosa, di una cura alternativa.

Nelle scorse ore è stata raggiunta la cifra target di 300mila euro, impostata sulla piattaforma GoFundMe per consentire a questa bambina di cinque anni che vive a Pegli, nel Ponente cittadino, ed è affetta da una forma molto grave di Sarcoma di Ewing, di essere visitata in un centro di assoluta eccellenza a Houston, in Texas, dopo che le cure ospedaliere ricevute in Italia non sono state sinora efficaci.

Trecentomila euro raccolti attraverso più di novemilacinquecento donatori, cifra a cui va aggiunta la ‘colletta’ che si sta facendo nei negozi di Pegli, di Multedo, di Pra’ e di Voltri, cifra a cui vanno aggiunti gli incassi delle serate di beneficenza che si stanno organizzando un po’ su tutti i fronti e a tutti i livelli, per aiutare Nora e la sua famiglia.

Questa triste storia inizia lo scorso aprile quando, dietro al ginocchio di Nora, che vive con il fratellino Giacomo e con i genitori Marco e Laura, spunta una pallina. A poco a poco, la bimba inizia a camminare in maniera sempre più incerta e zoppicante, così mamma e papà la portano all’ospedale pediatrico ‘Gaslini’ per una visita di controllo.

Qui scoprono una tremenda verità: ovvero che quella pallina è qualcosa di molto grave, una malattia fortemente debilitante e per la quale occorrono cure molto invasive. Si chiama Sarcoma di Ewing, è in forma extra ossea e da aprile in poi questo nome, e soprattutto questa sindrome, sono diventate l’incubo di Nora e di tutta la sua famiglia.

La bimba si è sottoposta a vari cicli di chemioterapia e a varie visite di controllo, sino all’ultima, dello scorso 28 dicembre, al termine della quale i medici hanno espresso un verdetto molto, ma molto brutto: il sarcoma è progredito, sono spuntate metastasi ai polmoni, le cure ricevute sino a quel momento non hanno avuto effetto.

Attualmente, Nora è a casa, dopo l’ultimo ciclo di farmaci: i parenti e gli amici stanno giocando la carta estrema, sul filo del tempo e anche del destino. Si chiama Anderson Cancer Center di Houston, in Texas, una struttura che è considerata il principale centro a livello mondiale per la cura del Sarcoma di Ewing. I genitori hanno preso contatti, stanno attendendo la data di un appuntamento. La somma per viaggiare oltreoceano sono riusciti a raccoglierla grazie alla generosità delle persone: sembrava un target enorme, 300mila euro, invece sono arrivati in appena dieci giorni, dallo scorso 30 dicembre. La speranza è di poter raccontare un lieto fine, mentre ci sono già pegliesi che vivono a Houston e che si sono offerti di dare una mano dal punto di vista logistico (questa è la vera forza dei social network).

Quel che è certo, è che tutti stanno dalla parte di Nora, tutti si sono fatti trovare pronti, chi con tanto chi con quel che poteva, anche perché il testo allegato alla campagna (questo il link per accedervi), dove Nora parla in prima persona, ha scosso e commosso decine e decine di persone: “Tentare il tutto e per tutto, per sperare in qualche cura alternativa, per sperare di avere quella notizia che purtroppo in Italia non ho avuto. Ma per questo viaggio, papà e mamma dovranno avere un supporto economico e affidarsi al buon cuore di tutti coloro che potranno evolvere un contributo solidale anche piccolo piccolo, per arrivare alla cifra consona per poter affrontare tutto questo. Vi ringrazio tanto. Vi terrò aggiornati sulla mia situazione, sperando tanto di portarvi buone notizie”.

La prima buona notizia è il raggiungimento del target della campagna. È un pezzo importante, ora tocca alla scienza salvare la vita di questa bambina.

Alberto Bruzzone

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