“Numero 61”, si sente dal gabbiotto degli infermieri. Un malato dalla voce flebile si alza dalla barella su cui è ricoverato da ore e si reca all'ambulatorio dove viene visitato. È una situazione che vivono centinaia di pazienti che negli ultimi giorni dell'anno sono entrati nei pronto soccorso genovesi.
A Villa Scassi si è arrivati a un totale di cento barelle con soli due medici del pronto soccorso che a fatica hanno fatto la spola tra un paziente e un altro. La questione dei sovraffollamenti nei pronto soccorso è di estrema attualità in questi giorni, la sanità ligure si è trovata impreparata di fronte al picco di accessi dovuti all'aumento dei contagi di covid e di influenza, tanto da intasare gli ospedali, e a farne le spese sono i pazienti, stipati per giorni sulle barelle in attesa di una visita.
“Siamo stati trattati come animali, dopo ore chiamavano il numero dei pazienti da visitare”. A raccontare la sua storia è Daniela, una paziente ricoverata a Villa Scassi il 31 dicembre, giorno in cui è entrata al pronto soccorso in codice arancione, appena un livello sotto al rosso che indica la massima gravità. Daniela è entrata al pronto soccorso alle 12 e ha ricevuto la prima visita alle 19. Da quel momento ha passato quattro giorni sulla barella, riuscendo a tornare a casa solo ieri pomeriggio.
“Io sono di Napoli, ma una situazione del genere non l'ho trovata neanche lì. - racconta Daniela a La Voce di Genova – C'erano persone ovunque, io ero ricoverata su una barella attaccata a un altro paziente. Non c'è un minimo di tutela dei malati, nessuna misura per distanziare chi arriva al pronto soccorso con un'infezione dagli altri. Non mi sento di colpevolizzare i medici che hanno fatto il possibile, ma mi chiedo se come cittadini possiamo fare qualcosa per tutelarci”.
La Regione, alle continue testimonianze di pazienti e operatori sanitari, replica con i numeri sugli accessi che durante le feste sono stati 900 ad ambulatori e flupoint. “Di questi, - spiega l'assessore alla sanità Angelo Gratarola - oltre 200 sono stati effettuati in questo fine settimana di Capodanno. Numeri che confermano la capacità di risposta del sistema sanitario regionale. Nella sola Asl3, gli ambulatori per la bassa complessità aperti nei distretti con il supporto dei medici di medicina generale e i flu point degli ospedali Micone e Gallino, aperti con il supporto degli infettivologi del Policlinico San Martino, hanno registrato complessivamente dalla loro apertura 291 accessi. I soli 6 ambulatori per la bassa complessità solo oggi hanno registrato 39 accessi”.