Municipio Ponente - 22 dicembre 2022, 19:28

Pegli, per il caos in piazza Ponchielli il Comitato scrive al sindaco Bucci

Lettera di Una Piazza per Pegli al primo cittadino: l’area di fronte alla stazione è senza un criterio, con autobus, taxi, merci e mezzi privati nello stesso spazio, con soste selvagge e un decoro urbano che lascia molto a desiderare

Pegli, per il caos in piazza Ponchielli il Comitato scrive al sindaco Bucci

Amilcare Ponchielli fu uno dei più illustri, preparati e ispirati musicisti e direttori di banda della sua epoca, la seconda metà dell’Ottocento. Si dice che fosse estremamente preciso e meticoloso, che pretendesse molto dalle sue orchestre, che amasse parecchio l’ordine. Chissà cosa penserebbe, al vedere il delirio della piazza a lui intitolata nel pieno centro di Pegli, nel Ponente genovese.

In pochi, per la verità, la chiamano con il suo nome, ovvero piazza Ponchielli. Per i più è la piazza della stazione ferroviaria, ma al di là delle denominazioni c’è un dato di fatto inconfutabile: e cioè che questa piazza è un delirio immenso, non bello e non buono, dal punto di vista della viabilità, della sosta selvaggia, dell’inquinamento, dello scarso decoro degli arredi urbani. Una piazza, insomma, non degna di stare al centro della delegazione, e non degna di fare da biglietto da visita ai numerosi turisti che vengono a visitare il parco della Villa Pallavicini.

C’è bisogno di restituire un criterio complessivo: alla sosta, alla piazzuola dei taxi, al capolinea degli autobus collinari; c’è bisogno di curare meglio le aiuole, c’è bisogno di eliminare le scritte sui muri. C’è bisogno, insomma, di dare una bella ripulita a questo biglietto da visita e di renderlo degno di una delegazione che non ha niente da invidiare a quelle del Levante cittadino.

Su questi fronti, e non sono pochi, negli anni passati si è formato il Comitato Una Piazza per Pegli ed è proprio questo gruppo ad aver inviato, nei giorni scorsi, una lettera di auguri al sindaco di Genova, Marco Bucci, avanzando con l’occasione alcune proposte.

“La piazza - si legge - è attualmente occupata dal capolinea dei bus 190, 189 e 93, dal posteggio dei motocicli, dal Drinbus e dal transito di ogni genere di veicoli. Tutto ciò ha generato un ‘furto’ di uno degli spazi più vitali per la socializzazione dei cittadini, la loro piccola ‘Agorà’, deturpando le architetture, il paesaggio, e apportando grave inquinamento atmosferico e costante pericolo per i pedoni. La piazza è strettamente confinante nel suo lato est con gli edifici d’ingresso della villa storica Durazzo Pallavicini, ritenuta la villa più bella d’Italia nel 2017, per cui si chiederebbe un’urgente razionalizzazione del caotico traffico che gravita sulla piazza e sull’ingresso alla villa, nel quadro di una rigenerazione della piazza storica, con lo scopo di incrementare l’attività turistica e commerciale”.

A firmare la missiva è il presidente del Comitato, Umberto Bonofiglio. Ora, c’è da dire che le richieste da parte dei cittadini sono più che legittime e che se proprio non si può procedere a una pedonalizzazione ‘spinta’, per via della conformazione viaria della delegazione (lo si è visto bene quando è stato interdetto al traffico, seppur per poco tempo, il sovrappasso ferroviario di via Martiri della Libertà), almeno si può rimettere un po’ in ordine autobus, taxi e mezzi privati. Perché, e qui si torna a un punto già evidenziato parecchie volte, non sfruttare il parcheggio adiacente al binario 2, una volta che (si spera presto) la stazione verrà rimessa in relazione con quest’area, com’era una volta? E perché non creare un dialogo più armonico tra la stazione e l’ingresso di Villa Pallavicini?

Sulla ripiantumazione delle palme è stato fatto un buon intervento. Servirebbe un po’ più di gusto estetico per i cordoli delle aiuole, ma qui siamo ai dettagli. Intanto, c’è un delirio della piazza che aspetta di essere gestito. Eh sì, forse ci vorrebbe in vita il buon Ponchielli, con la sua precisione e il suo rigore. Sicuramente potrebbe tornare molto utile.

Alberto Bruzzone


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