Eventi - 07 dicembre 2022, 16:23

Venerdì 9 dicembre "Questo grande villaggio globale", il concerto-spettacolo per celebrare il centesimo anniversario della nascita di Margherita Hack

Al Teatro Modena sul palcoscenico Ginevra Di Marco, una delle più rappresentative voci della musica italiana, e Federico Taddia, conduttore televisivo e radiofonico, giornalista e scrittore per celebrare la grande astrofisica

Venerdì 9 dicembre "Questo grande villaggio globale", il concerto-spettacolo per celebrare il centesimo anniversario della nascita di Margherita Hack

Lilith Festival & Label, in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova, porta in scena al Teatro Gustavo Modena Questo grande villaggio globale, il concerto-spettacolo per celebrare il centesimo anniversario della nascita di Margherita Hack, pensatrice libera e anticonformista, pioniera in campo scientifico, divulgatrice appassionata e indomita attivista. 

Dopo l’annullamento della data di ottobre, venerdì 9 dicembre (ore 20.30) salgono sul palcoscenico Ginevra Di Marco, una delle più rappresentative voci della musica italiana, e Federico Taddia, conduttore televisivo e radiofonico, giornalista e scrittore, per rendere omaggio e raccontare la vita dall’astrofisica italiana, nel centenario della sua nascita. Ad accompagnarli dal vivo i musicisti e compositori Francesco Magnelli, che è anche l’ideatore dello spettacolo, e Andrea Salvadori. Dopo L’anima della Terra vista dalle stelle, lo spettacolo di musica e parole che per quattro anni hanno portato nei teatri italiani assieme a Margherita Hack, Di Marco e Magnelli decidono di ritornare in scena con un concerto-spettacolo per raccontare la straordinaria esperienza vissuta insieme alla scienziata. I materiali audiovisivi che comprendono frammenti di spettacoli, interviste e momenti di lavoro, documentano un appassionante percorso condiviso. A ciò si aggiunge un vitale susseguirsi di racconti e canzoni, ironia e leggerezza, allo scopo di evocare Margherita con la sua straordinaria forza, di far affiorare ancora i suoi pensieri, le intuizioni, le scelte e l’indomita necessità di schierarsi e lottare. 

Federico Taddia che insieme ad Hack ha firmato libri come Perché le stelle non ci cadono in testa?  Nove vite come i gatti. I miei primi novant’anni laici e ribelli la ricorda così: «Ogni risposta non è che il punto di partenza per un'altra domanda: questo per lei era il motore della ricerca. E, da campionessa di salto in alto, voleva sempre alzare un pochino di più l'asticella del sapere». 

Mentre Ginevra di Marco afferma: «Una personalità come quella di Margherita lascia il segno nell’esperienza di chi l’ha frequentata. Una traccia profonda che affiora dai ricordi e ci chiama, quasi a chiederci di esistere ancora, come una sorgente viva di stimoli e pensieri nuovi. 

Celebriamo la sua nascita, non la ricorrenza della sua morte, affinché il suo esempio possa continuare ad essere di ispirazione per le nuove generazioni e possa ancora affiancarci in un cammino che, alla luce della sua Stella, sia sempre più forte e coraggioso».

Redazione

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