Marco Bucci era eleggibile. Il tribunale civile ha depositato questa mattina la sentenza (IN ALLEGATO ALL'ARTICOLO) del procedimento 7343/2022 respingendo il ricorso firmato da ventuno persone, tra cui l'ex rettore dell'Università Paolo Comanducci, il magistrato Claudio Viazzi e l’ex presidente della Corte dei Conti Ermete Bogetti, assistiti dall'avvocato Luigino Montarsolo.
Nel merito, scrive il tribunale: "Le caratteristiche quindi di specialità e straordinarietà dei poteri attribuiti ai Commissari Straordinari consentono di ritenere che tale incarico, oltre ad essere contraddistinto da una denominazione che non corrisponde a quella utilizzata dal legislatore, appartenga ad un genus del tutto diverso e irriducibile rispetto a tutti gli incarichi contenuti nell’elenco di cui all’art. 60 Tuel. Ciò induce a concludere – sulla base di una ricostruzione sistematica dell’istituto - che l’intenzione del legislatore fosse quindi quella di escludere i Commissari Straordinari dall’ambito semantico dell’enunciato 'Commissari di Governo' di cui all’art. 60 Tuel, espressione linguistica che deve invece intendersi riferibile esclusivamente a quella specifica tipologia di commissario governativo contraddistinto da poteri generali e ordinari (nonché comuni a tutti gli altri incarichi previsti nel citato articolo), tipologia che corrisponde a quella del Commissario del Governo ex art. 124 Cost".
Il ricorso era stato presentato la scorsa estate, pochi mesi dopo la seconda elezione di Bucci a sindaco. Il motivo era la presunta ineleggibilità a causa dell'incarico del primo cittadino come commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto della Valpolcevera. Un primo parere, favorevole a Bucci era arrivato lo scorso 5 luglio dall'ex segretario generale del Comune Pasquale Criscuolo.
Un altro parere favorevole al sindaco era arrivata il 15 novembre, giorno dell'udienza, da parte della Procura che aveva chiesto al tribunale di respingere il ricorso.
Al termine dell'udienza Bucci, assistito dal suo vicesindaco Pietro Piciocchi, era intervenuto in aula ripercorrendo l'iter che lo aveva portato alla decisione di ricandidarsi a sindaco.
"Mi sono fatto dare due pareri specifici dal Ministero dell’Interno e uno dall’Avvocatura dello Stato e su questa base ho deciso di ricandidarmi. - aveva dichiarato - Ho spiegato anche perché non aveva senso dare le dimissioni da Commissario, questa decisione avrebbe fermato i lavori e soprattutto avrebbe mandato a casa tutta la struttura commissariale".