Lunedì scorso, il 7 novembre, al campus universitario di Savona è accaduto un fatto che ha sconvolto gli studenti di tutte le facoltà: quella mattina uno studente ha scoperto una videocamera nascosta. Il ragazzo ha denunciato: “Oggi sono andato nel bagno delle donne perché quello dei maschi era occupato. Quando mi sono girato per lavarmi le mani ho visto una cosa strana sotto il lavandino e, pensando fosse un filo, l’ho tirato. Successivamente ho visto una luce blu lampeggiare e ho subito pensato fosse una telecamera con una chiavetta USB attaccata ad una scatoletta incollata al lavandino. La videocamera puntava dritta sul water, sono uscito dal bagno e due minuti dopo era sparita.”
Il ragazzo ha subito fotografato il tutto per collezionare delle prove e successivamente avvisare la segreteria del campus, lasciando la videocamera dove l’aveva trovata. Lo studente ha poi raccontato: “Quando mi sono avviato verso il bagno per la seconda volta, ho visto una sola persona entrare: un uomo sulla quarantina che è uscito dopo pochi minuti. Quando sono entrato io, la videocamera non c’era più”.
Per fortuna però, grazie al lavoro della Squadra Mobile di Savona, il proprietario della videocamera è stato trovato dopo soli tre giorni: si tratta di un uomo sulla cinquantina che lavora per una ditta esterna al campus e che frequentava spesso l’area dell’università. A quanto pare la storia è andata avanti per mesi e mesi, dato che la videocamera veniva cambiata con frequenza settimanale, finché per fortuna non è stata scoperta per puro caso.
Questa storia purtroppo mi ha toccata personalmente, dato che sono io stessa una studentessa del campus e che quello in cui è stata trovata la videocamera è il bagno che io e le mie compagne di corso usiamo quotidianamente. Quando la notizia è arrivata alle nostre orecchie eravamo tutti sconvolti e ci siamo sentiti indubbiamente violati.
In questi giorni sono stati molti i ragazzi che hanno espresso il loro parere sull’argomento, in particolare, una mia compagna di corso ha voluto raccontarmi come si sente dopo il fatto accaduto: “Alla notizia della telecamera nascosta all’interno dei bagni sono rimasta pietrificata e disgustata. È assurdo pensare che ormai non possiamo più essere tranquilli e sentirci al sicuro in situazioni che dovrebbero essere totalmente normali. La mia preoccupazione più grande era che non venisse affrontata la situazione con serietà e che nel giro di pochi giorni passasse in secondo piano, ma per fortuna non è stato così”.
Un altro mio compagno ha invece dichiarato: “La notizia di telecamere nei bagni è davvero disturbante. Soprattutto in un campus universitario, dove noi studenti passiamo gran parte della settimana tra lezioni e studio. È inaccettabile e assurdo pensare che siamo stati filmati per giorni senza che nessuno sapesse nulla. Speriamo che l’università dia peso a questo avvenimento e che prenda provvedimenti”.
Nonostante lo sgomento generale, per fortuna le autorità si sono rivelate competenti nel svolgere il loro lavoro e nel giro di pochi giorni il colpevole è stato trovato. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al ragazzo che ha scoperto la videocamera, che si è dimostrato da subito molto collaborativo, avvisando tramite i vari gruppi Whatsapp tutti gli studenti del campus.
Ad oggi, sapendo che il colpevole verrà punito, siamo tutti più tranquilli e pronti a dimenticare presto questo grave fatto, con la speranza che una cosa del genere non accada più in nessun altro luogo.