Municipio Ponente - 26 ottobre 2022, 18:30

Ambulatorio medico a Ca’ Nuova, il Comune sollecita l’apertura

Passa all’unanimità la mozione presentata dal consigliere della Lega Fabio Ariotti, per fare ulteriore pressing sulla Regione, chiamata a prendere le decisioni. Al Cep diecimila persone senza un medico di base

Ambulatorio medico a Ca’ Nuova, il Comune sollecita l’apertura

Si torna a parlare dell’apertura di un ambulatorio medico nel quartiere di Ca’ Nuova, sulle alture di Voltri, Palmaro e Pra’. È un tema molto caldo, anche perché parliamo di un quartiere dove risiedono circa diecimila persone e dove mancano moltissimi servizi, a cominciare appunto da quelli sanitari. Più volte si è ipotizzata la realizzazione di una nuova struttura, ma per adesso non sono stati fatti passi in avanti né dalla Regione Liguria né dalla Asl 3, ed è per questo che il consigliere comunale della Lega, Fabio Ariotti, in accordo con i colleghi Federico Bertorello e Alessio Bevilacqua, ha portato l’argomento all’attenzione del Consiglio Comunale, come aveva fatto durante il precedente mandato amministrativo, quand’era presidente della Commissione Welfare.

Ariotti ha presentato una mozione, la numero 76/2022, avente a oggetto ‘Apertura ambulatorio medico quartiere Ca’ Nuova’, l’ha discussa in Sala Rossa e, al termine di alcuni emendamenti, il testo è stato approvato all’unanimità, con 36 voti favorevoli. È vero che la competenza è della Regione Liguria, ma il documento impegna il Comune di Genova “a farsi portavoce con Asl 3 e Regione Liguria per sollecitare l’inizio dei lavori dell’ambulatorio del quartiere Ca’ Nuova, che possa dare un servizio essenziale per i cittadini della zona che conta circa diecimila abitanti e per ridare vita alle poche realtà commerciali presenti ed, in particolar modo, alla farmacia di via Due Dcembre 1944”.

L’atto a firma di Ariotti ricorda che “nel precedente mandato era stata discussa un’interrogazione articolo 54 in merito all’apertura di un ambulatorio medico nel quartiere di Ca’ Nuova”, e che “sono stati svolti dei passaggi nelle Commissioni regionali”.

Ma “per l’inizio dei lavori si attendono le decisioni della Asl 3, però è importante che anche il Comune si adoperi per arrivare a una soluzione positiva, visto che il quartiere continua a non avere uno studio medico e anche la farmacia fatica a rimanere aperta in zona”.

A dare supporto alla mozione, tra le prime, la consigliera della Lista Dello Strologo, Maria José Bruccoleri: “Si parla troppo poco di problemi sanitari. Andiamo incontro a una sanità sempre più privata; gli interventi degli ambulatori e dei farmacisti possono salvare la vita delle persone, perché sono il primo presidio sanitario che molti cittadini incontrano. Per raggiungere un medico non si possono prendere due o tre autobus. Il sindaco, che è garante della salute dei cittadini, deve prendersi a carico il progetto di questo ambulatorio con medico e infermieri”.

Il consigliere della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone, nell’illustrare i suoi emendamenti ha commentato: “La competenza è della Regione Liguria, bene sollecitare il sindaco, ma evidenziamo anche la responsabilità politica. Diamoci un obiettivo nelle impegnative. Manca una progettualità: se sollecitiamo la politica a fare qualcosa, poi vorrei un impegno più preciso e il monitoraggio in una commissione ad hoc, per capire cosa sia stato fatto”. 

L’assessore comunale Lorenza Rosso sostiene: “Sulla mozione il parere è favorevole perché è corretto che il Comune di Genova si faccia portavoce presso la Regione per sollecitare l’inizio dei lavori all’ambulatorio di Ca’ Nuova”.

Gli ultimi aggiornamenti risalgono allo scorso gennaio, quando l’allora consigliere municipale di A Sinistra al VII Ponente, Filippo Bruzzone, incontrò Filippo Parodi, responsabile del Distretto 8 dell’Asl 3 Genovese: “I nuovi ambulatori sorgeranno sulla ‘piastra’ di via 2 Dicembre, al piano superiore rispetto a dove si trovava l’ex supermercato della Ekom. È un progetto dell’importo di circa 500mila euro. Ci saranno un medico di base, un pediatra e due infermieri di comunità. Il medico di base e il pediatra hanno già dato la loro disponibilità per venire a lavorare nel quartiere. Ora però vanno sistemati i locali”.

Locali che prevedono: ingresso con accoglienza, gestita dai volontari ospedalieri e dalla Comunità di Sant’Egidio, sala d’aspetto e uno studio ciascuno per il medico di medicina generale e per il medico di bambini e ragazzi. “La relazione tecnica è stata redatta - proseguiva Filippo Bruzzone - manca solo il via libera da parte della Regione. La durata dei lavori è stimata in sessanta giorni, quindi se tutto andrà per il verso giusto, gli ambulatori potrebbero essere pronti non appena ci saranno tutte le autorizzazioni. Il mezzo milione di euro servirà per l’adeguamento dei locali, per l’acquisto delle strumentazioni e per le paghe del personale”. Ma in via Fieschi tutto è rimasto nel pantano.

Alberto Bruzzone

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