Raccolta firme, sempre più probabile ricorso al Tar Liguria e nessuna linea di contatto diretta con il sindaco Marco Bucci e con l’amministrazione comunale. I commercianti di Sestri Ponente scelgono una posizione dura e netta contro l’insediamento commerciale di Esselunga in delegazione: tremila e cinquecento metri quadrati di vendita autorizzati dalla Giunta Bucci tra via Albareto e via Hermada, a pochi passi quindi da quella via Sestri tradizionalmente anima del commercio di tutto il Ponente genovese e non solo.
Oggi pomeriggio, in piazza Pilo, a metà della passeggiata pedonale famosa un po’ in tutto il Nord Italia per l’altissimo numero di frequentatori, i commercianti si sono dati appuntamento per manifestare la loro opposizione al progetto. Insieme a loro, moltissimi politici in opposizione sia al Municipio VI Medio Ponente che in Comune di Genova e in Regione Liguria.
Quasi tutti hanno preso la parola, uno dopo l’altro, quindi è stata avviata la raccolta di firme per chiedere all’amministrazione comunale “di ridiscutere insieme alla proprietà della nota catena di supermercati, affinché vengano ripristinate tutte le condizioni a tutela della collettività”.
Al momento, le carenze sono, osservando il progetto: meno parcheggi a disposizione per la delegazione tra quelli svincolati dall’orario del supermercato; mancanza di un collegamento pedonale con la Marina di Sestri Ponente; mancanza di un collegamento con il centro di Sestri Ponente, con l’istituzione di una navetta gratuita tra i parcheggi liberi e piazza Baracca; mancanza di aree dedicate all’aggregazione senza dover per forza consumare dei prodotti; scarsità di informazioni circa il progetto di messa in sicurezza del Chiaravagna.
Più di cento persone hanno preso parte al presidio in piazza Pilo e, tra loro, l’ex vicesindaco e assessore comunale all’Urbanistica, Stefano Bernini, ha ripercorso la storia di questo progetto oggi così contestato: “Non era previsto un supermercato lì. Erano previsti negozi di vicinato sino a un massimo di 250 metri quadrati l’uno. Poi la proprietà dell’area, Esselunga, vinse un ricorso al Tar e fu dato il via libera. Ma è rimasto il limite massimo dei 1500 metri quadrati di vendita. Questo progetto è un abuso da parte del Comune, perché il Piano Urbanistico Comunale non viene rispettato. Non c’è traccia dei collegamenti con Marina Aeroporto e con piazza Baracca, non c’è niente di niente. Quando ci sono di mezzo progetti così impattanti, bisognerebbe che chi li presenta restituisse delle opere alla cittadinanza. Qui l’unico interesse è di Esselunga e basta, l’interesse per il cittadino è zero”.
In piazza c’erano i consiglieri comunali Simone D’Angelo, Cristina Lodi, Alberto Pandolfo e Si Mohamed Kaabour (Partito Democratico), Filippo Bruzzone (Lista RossoVerde), Maria Jose Bruccoleri (Lista Dello Strologo) e Fabio Ceraudo (già consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e prossimo surrogato se Luca Pirondini dovesse lasciare il posto in Sala Rossa per occuparsi solo del suo incarico da senatore). Per la Regione Liguria, ecco Pippo Rossetti (Pd) e Ferruccio Sansa e Selena Candia (Lista RossoVerde).
“Noi chiediamo - hanno detto in coro - che non si faccia il supermercato lì, e che non si faccia neppure la Coop a duecento metri di distanza”. L’area interessata dalla Coop sarebbe quella ex Esaote. “Qui c’è bisogno di aziende, di sfruttare i fondi del Pnrr - avverte Riccardo Grossi, presidente del Civ di Sestri Ponente - Il settore terziario è ormai stagno”. E annuncia che sul fronte del ricorso al Tar si andrà avanti: “Aspettiamo di ricevere tutta la documentazione e poi procederemo con l’appoggio di Ascom Confcommercio, Camera di Commercio e anche Confesercenti. Chiederemo non solo la riduzione dei metri quadrati. Chiederemo che lì in quella zona non sorga alcun supermercato”. Intanto, l’incontro proposto dal sindaco Bucci per il 15 novembre è stato rispedito al mittente: “Rischia di avvenire già a cose fatte e noi non ci facciamo prendere in giro”.