Aprirà i battenti quest’oggi la mostra allestita a Palazzo Lomellino e dedicata ad Adelaide Ristori, iconica attrice dell’Ottocento che ha segnato il teatro e la moda dell’epoca.
Un’esposizione a buon titolo “teatrale” che mette al centro i costumi e gli oggetti di scena che Ristori ha conservato nel suo archivio personale.
La mostra vuole celebrare proprio la vita e la carriera dell’attrice nel bicentenario della sua nascita e vede l’impegno, in sinergia, del Museo Biblioteca dell’Attore, insieme al Teatro Nazionale di Genova e al DIRAAS, il dipartimento di italianistica dell’Università di Genova.
Nelle splendide sale affrescate da Bernardo Strozzi è dunque possibile incontrare gli abiti di scena, gli oggetti, i gioielli e gli appunti che Adelaide ha conservato nel suo preziosissimo archivio.
Livia Cavalieri, curatrice della mostra, racconta: "La mostra nasce in occasione dei 200 anni della nascita di Adelaide Ristori, è un bicentenario che. Stato riconosciuto dall’Unesco e vorrei ricordare con grande piacere che sono solo due gli anniversari a cui si è associata l’Unesco per il 22-23 in Italia, uno è quello di Adelaide Ristori e l’altro è quello del centenario di Pier Paolo Pasolini.
Speriamo con questa mostra di portare la luce su questa grandissima attrice dell’800 che ha fatto qualcosa che non era assolutamente abituale all’epoca e non lo è stato per tanto tempo: ha conservato le sue memorie, le sue carte, il suo archivio e in questo sterminato archivio ha conservato anche 15 pezzi di costumi completi insieme ad alcuni pezzi sciolti e accessori come ventagli, scarpine e gioielli di scena. Sono dei pezzi rarissimi perché, come si può immaginare, il costume è un oggetto molto fragile,. Sottoposto all’usura sulla scena tutte le sere l’uso del corpo umano, le luci che scaldano, è un oggetto fatto di tessuti che facilmente possono strapparsi, è un oggetto che si disperde nel tempo.
La ristori ha conservato i propri costumi e la documentazione che ci permette di studiarli quindi di esporli oggi cercando di capire come li utilizzava quest’attrice cioè in che modo Adelaide Ristori utilizzava i costumi come strumento di comunicazione iconica perché gli spettatori si identificassero nei personaggi anche quando Adelaide Ristori recitava in posti dove la lingua italiana non era compresa. Ha recitato in tutta Europa, in Nord America, in Sul America, in Oceania, in luoghi in cui gli spettatori utilizzavano i codici visivi per entrare nello spettacolo”.
“Mi sono occupata della manutenzione dei costumi e del loro allestimento - spiega Elisa Levrero, restauratrice specializzata in tessuti antichi - Questo ha richiesto di andare a mettere insieme diverse necessità: innanzitutto il rispetto della storicità dei tessuti, delle linee sartoriali che hanno una qualità altissima, esigenze naturalmente di conservazione e di allestimento per poter consentire ai visitatori di avere la migliore visione possibile di questi costumi che hanno una qualità veramente estremamente elevata.
Questi abiti si trovavano in buono stato di conservazione, è stata fatta solo una manutenzione ordinaria, sono tate poi create delle imbottiture ad hoc legate a questioni di allestimento. Fortunatamente dobbiamo ringraziare le restauratrici che negli anni passati, ben prima di questa mostra, sono intervenute sulla maggior parte degli abiti che sono qui presenti. Il restauro è stato fatto preventivamente e ha permesso di poter procedere con l’allestimento senza difficoltà.