Il tema sull'aborto divide ancora una volta il centrodestra. Questo pomeriggio Fratelli d'Italia non ha votato l'ordine del giorno del consigliere regionale Roberto Arboscello sul "diritto delle donne di scegliere l'interruzione volontaria di gravidanza".
Il voto favorevole è arrivato, oltre che dal Pd, da Movimento 5 Stelle, Lista Sansa, Lega e Forza Italia, mentre tre consiglieri di Fdi si sono astenuti non intervenendo nel dibattito. Da segnalare che altri sei consiglieri, sia di centrodestra che di centrosinistra non erano presenti in aula al momento del voto.
L'ordine del giorno presentato dal consigliere Roberto Arboscello (Pd) impegna la Giunta Toti "a garantire alle donne che decidono di non portare a termine una gravidanza in Liguria di effettuare questa scelta senza dover superare alcuna difficoltà nell'accesso alle strutture che effettuano l'interruzione volontaria di gravidanza". La impegna anche a "sostenere nelle sedi più opportune la richiesta del Parlamento europeo di inserire il diritto all'aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".
Sul documento è arrivato il parere favorevole della giunta espresso dal presidente della Regione Giovanni Toti.
Arboscello ha denunciato "una disparità di accesso alle strutture per l'interruzione di gravidanza a livello territoriale in Liguria".
“I consiglieri liguri di Fratelli d'Italia - ha commentato Arboscello - si sono astenuti nel votare mio ordine del giorno che chiedeva al presidente Toti e alla sua giunta di assumere iniziative per assicurare la piena attuazione della legge 194, per garantire alle donne di poter interrompere una gravidanza in Liguria senza difficoltà di accesso alle strutture. L’aborto legale e sicuro rientra tra i diritti fondamentali che uno Stato civile ha il dovere di garantire, ma in Italia a oggi solo il 63% delle strutture con reparti di ostetricia e ginecologia effettua l'interruzione volontaria di gravidanza. L’atteggiamento di Fratelli d’Italia è stato vergognoso non solo per essersi astenuto su un ordine del giorno volto a rafforzare un diritto delle donne, ma non ha neanche partecipato alla discussione, astenendosi in silenzio su un provvedimento così importante, che ha trovato favorevole tutta la maggioranza dell’aula tranne loro”.
“Che il primo partito in Italia alle elezioni, - continua - in Liguria continui nel depotenziamento della 194 è confermato anche da questo voto che si aggiunge a loro scelte precedenti, come la presentazione di una proposta di legge che chiede di prevedere la presenza delle associazioni anti abortiste nei consultori - aggiunge il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi - La scelta da parte di FDI di astenersi, è un’ulteriore segnale di una regressione nel campo dei diritti che preoccupa particolarmente. Eppure le scelte da mettere in campo dovrebbero essere molto semplici: garantire una legge dello Stato e il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza. Quanto avvenuto in aula è stato molto grave”.
“Dalla Liguria arriva un’amara conferma: sui diritti Fratelli d’Italia non guarda al futuro, ma al passato”, conclude Arboscello.
Candia (Lista Sansa): “Ennesimo attacco ad un diritto sancito dalla legge che il nuovo primo partito a livello nazionale vuole subito mettere in discussione”
“Fratelli d'Italia forte del risultato elettorale nazionale ha già messo in dubbio il diritto di aborto, un diritto stabilito per legge, che come i peggiori governi di estrema destra in Europa stanno cercando di cancellare”. Questo il commento della consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia (assente fisicamente in aula per motivi di salute ma collegata da remoto con la diretta del Consiglio) all'astensione in blocco del gruppo regionale di Fratelli d'Italia sul documento approvato dalla maggioranza dei consiglieri per impegnare la giunta “a sostenere nelle sedi più opportune la richiesta del Parlamento europeo di inserire il diritto all’aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.
“Già in passato Fratelli d'Italia aveva manifestato in Consiglio regionale le proprie intenzioni sul tema dell'aborto, proponendo di limitare le interruzioni volontarie di gravidanza – sottolinea Candia -. Fdi aveva portato in aula una la proposta di legge in cui veniva proposto di limitare il ricorso all'aborto dicendo testualmente 'le cui cause sono, da un lato, le difficoltà economico-familiari e quelle di ordine psicologico; dall’altro, lo scadimento del senso del valore della vita umana nella coscienza individuale e sociale'”.
“Il problema vero è che oggi in Liguria il 52% dei medici dei reparti ostetrici-ginecologici (64 su 123) è obiettore di coscienza sull'interruzione volontaria di gravidanza – conclude la consigliera regionale della Lista Sansa -. Sull'aborto la strada da seguire, ovviamente, è un’altra rispetto a quanto proposto da Fratelli d'Italia: dobbiamo favorire l’autonomia morale delle donne, creare politiche sociali che le sostengano, dagli asili nidi all’assistenza degli anziani, e aiutarle a risolvere i problemi nati con l’obiezione di coscienza dei medici che impediscono la piena applicazione della legge 194 sul diritto di aborto”.
Toti, che ha ancora al momento anche la delega alla Sanità, ha replicato che "sono 9 le strutture sanitarie per l'interruzione di gravidanza attive in Liguria e garantiscono il pieno rispetto della legge 194". Sono stati 2.007 gli aborti in Liguria nel 2021.
"A livello regionale il personale sanitario è pienamente sufficiente ad assicurare il servizio - sottolinea Toti - i medici obiettori sono 64 su 123, gli anestesisti obiettori sono 67 su 204".