Ormai la crisi di governo è acclarata. Non resta che attendere tutte le formalità per poi prepararsi ad una fine d’estate all’insegna della campagna elettorale ed il voto per la fine di settembre o i primi giorni di ottobre.
Tra i partiti protagonisti delle ultime vicende romane c’è sicuramente Forza Italia. La compagine berlusconiana ha deciso di seguire la Lega nella rottura definitiva con il premier Draghi. Abbiamo ascoltato Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo ma soprattutto coordinatore regionale di Forza Italia, che ha fotografato la situazione post crisi di governo.
Bagnasco, sicuramente un elemento che emerge dopo questa crisi è la ritrovata unità del centrodestra tra ala “governista” (Lega e FI) e ala d’opposizione (Fratelli d’Italia).
“Questo è sicuramente un elemento positivo. Ora voto subito, immediato con pochissima sofferenza per il Paese. A fine settembre avremo un nuovo governo, certamente non saranno questi due mesi circa a destabilizzare il sistema. Si andrà a governare, prima ancora si andrà a vincere con un centrodestra che vincerà”.
Secondo lei qual è stato il punto di rottura di questa maggioranza?
“È stata un’evoluzione perché l’ultima cosa che avremmo desiderato era di far saltare il governo. Non Forza Italia, ma lo stesso Draghi ha aperto con una crisi particolare perché lui la prima volta che è andato al Quirinale aveva i numeri per governare dal punto di vista parlamentare. La crisi dunque l’ha aperta Draghi con uno scontro con Conte. Noi abbiamo detto da subito che non eravamo d’accordo a questa crisi, ad un certo punto abbiamo detto al presidente che saremmo rimasti con lui a condizione che se ne andasse chi ha generato la crisi. Draghi ci ha ascoltato, non ha detto nulla però davanti a tutti ha strizzato l’occhio alla sinistra parlando di reddito di cittadinanza. Temi che ci vedono molto lontani e di conseguenza è stato lui a chiudere la porta in faccia, in maniera violenta, al centrodestra. Noi non potevamo far altro che tirarci fuori”.
Il presidenti Toti ha usato parole pesanti contro il centrodestra e la decisione di lasciare la maggioranza. Che cosa risponde?
“Non c’è nulla da rispondere a Toti. Qui non c’è da attaccare nessuno ma c’è da ricostruire un qualcosa, da riorganizzarsi nei prossimi mesi perché ci sarà un nuovo governo”.
Quali sono i temi che porterete avanti nella prossima campagna elettorale?
“Sicuramente il tema della stabilità e della capacità amministrativa. Poi il ritorno alla politica e, naturalmente, a un governo di centrodestra, senza se e senza ma”.