In Liguria si stanno studiando sia soluzioni rapide che più strutturate e a lungo termine per far fronte all’emergenza idrica che ha coinvolto l’intero Paese.
In consiglio regionale si è discusso sule diverse strade da intraprendere. Il consigliere d’opposizione Armando Sanna (Pd-Articolo 1) propone ad esempio l’individuazione su tutto il territorio regionale di siti dismessi da convertire in invasi:
“Ho chiesto, a nome di tutto il nostro gruppo, alla giunta regionale di individuare aree per la conversione in invaso, come cave dismesse. Ricordo che nel 2021 la portata degli invasi in questo periodo era di 36 milioni di metri cubi mentre oggi è di 28,5 e la situazione più difficile è nell'imperiese dove 13 comuni hanno già emanato ordinanze restrittive”.
Sulla stessa linea anche il consigliere regionale Fabio Tosi che spinge sull’utilizzo delle acque reflue depurate nei nuovi impianti e sull’ammodernamento di quelli esistenti. Il consigliere infatti ha sottolineato che le acque reflue depurate rappresentano una risorsa da non sprecare, soprattutto se si considera che la disponibilità di acqua dolce per gli utilizzi umani si riduce sensibilmente con il passare degli anni.
“Come M5S, abbiamo segnalato alla Regione un vuoto normativo lungo quasi 20 anni e che oggi è di stringente attualità: non avevamo infatti legge per stabilire le norme di distribuzione dell’acqua depurata con relative tariffe e manutenzione degli impianti - sottolinea Tosi - Auspichiamo che Regione non perda ulteriore tempo e si faccia trovare pronta quando scadrà il bando per l’attuazione degli interventi relativi all’Investimento 4.4 ("investimenti in fognatura e depurazione"), Missione 2, Componente 4 del Pnrr”.
Nel frattempo la Giunta Toti fa sapere di aver approvato proprio oggi un emendamento per il riutilizzo delle acque depurate per il lavaggio di barche e natanti e per innaffiare giardini pubblici, nell’ambito del disegno di legge omnibus.
“Visto il contesto emergenziale di siccità abbiamo deciso di accelerare su un provvedimento che mira a favorire il risparmio idrico potabile, differenziando provenienze e usi dell' acqua - afferma l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - Il provvedimento andrà in Giunta nei prossimi giorni, in attuazione della normativa statale vigente in materia di risparmio idrico, con l’intento di favorire l'efficienza e il riutilizzo delle acque reflue depurate.
Si tratta di un percorso che nasce dall’attuale emergenza, ma che rimanda alla giunta una serie di azioni successive affinché il riutilizzo dell’acqua diverso diventi una consuetudine anche in Liguria, là dove siano adottati impianti di depurazione tecnologicamente adeguati”.