Economia - 30 giugno 2022, 11:30

Obbligo di Pos, ma non da Mangini: "Il caffè? Si paga in contanti, se non li ha è gratis" (Video)

Da anni all'interno del locale non si accetta il bancomat e Rossignotti ha tappezzato vetrine e tavolini con adesivi e totem che lo ricordano: “NO credit card bancomat”

Obbligo di Pos, ma non da Mangini: "Il caffè? Si paga in contanti, se non li ha è gratis" (Video)

Il caffè? Si paga in contanti, se non li ha piuttosto glielo offro”. Giacomo Rossignotti, titolare dello storico Bar Mangini in piazza Corvetto ha ingaggiato una battaglia contro l'obbligo dei pagamenti elettronici in vigore da oggi. Da anni all'interno del locale non si accetta il bancomat e Rossignotti ha tappezzato vetrine e tavolini con adesivi e totem che lo ricordano: “NO credit card bancomat”, si legge.



Rossignotti, quindi se io prendo un caffè e ho solo il bancomat, me lo offre?

Certo, vuole un caffè?

Non lo accetta neanche da oggi che è obbligatorio?

No, qui si paga solo in contanti, sono pronto a prendere una multa”.

Alla cassa è un via vai di clienti, tutti avvisati dai cartelli e tutti muniti di contanti. Rossignotti ci spiega il perché della sua battaglia, mentre batte scontrini e dà il resto.

La carta di credito in passato la prendevamo, - spiega - non è un discorso contro. È uno strumento che è sempre stato un servizio, come tale con dei costi. La scelta è accettarli o no. Il servizio lo abbiamo sempre dato pagando quello che c'era da pagare. Quando lo Stato ha invece fatto la legge con l'obbligo, e a fronte dell'obbligo non ha pensato a cosa cambiava nello strumento, ha calato l'obbligo, senza mettere le sanzioni. Siamo arrivati a oggi che, posticipatamente rispetto a quello che avevano detto e anticipatamente alle previsioni di fine anno 2022, hanno calato questo provvedimento, che in sé anche se arriva come obbligo, è accettabile, ma non lo è con dei costi perché se lo strumento riconosciuto per le transazioni è la cartamoneta, questo servizio che non è un obbligo deve avere lo stesso costo, uguale a zero”.

Di che costi stiamo parlando?

Per il Pos, che ho, anche se spento, la spesa è di 500 euro l'anno, a cui si aggiunge l'1 per cento di transazioni, qualsiasi cifra si spenda”.

Nel suo bar diversi clienti sono stranieri, che hanno familiarità a pagare con il bancomat. Non ha problemi con loro?

Non so se perché conoscono gli italiani, ma da quando ho tolto il pagamento con il bancomat, negli ultimi cinque, sei anni, solo un paio di persone sono arrivate con il bancomat, hanno sempre i contanti. Non ho mai avuto problemi con gli stranieri, ho trovato un comportamento ostile sei mesi fa da parte di un ristoratore del basso Piemonte che è andato via non pagando. Mi ha colpito l'atteggiamento che non mi aspettavo da uno sulla mia stessa barca. Questa iniziativa non è volta esclusivamente all'esercente, ma anche al consumatore che spesso e volentieri non ha un'idea ben precisa di quello che è il costo della carta, ma la situazione è ambivalente, se ti batti per l'azzeramento dei costi”.

Come finirà questa storia?

Se vado avanti a seguito di verbali con una causa fino a Strasburgo, il rischio è che tolgano l'obbligo, certamente non i costi”.

Se si sparge la voce che da lei basta arrivare con il bancomat per non pagare il caffè va in fallimento però.

Guardi, si ha più coscienza dell'iniziativa di quanto non sembri e c'è anche parecchia condivisione, che in tanti momenti non ti aspetteresti anche da avventori particolari, che hanno atteggiamenti enigmatici, poi però su questo problema trovi adesione e apertura”.

Non ha trovato adesione da Maurizio Crozza.

Non è venuto qui, non ha mai comprato niente”.

Francesco Li Noce e Isabella Rizzitano

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