Attualità - 30 aprile 2022, 08:00

"Il Corniglianese" compie dieci anni, pomeriggio di festa a Villa Bombrini (Video)

L'imprenditore Davide Falteri ha assunto il ruolo di coeditore, nel segno di un impegno costante per il quartiere e le sue associazioni

"Il Corniglianese" compie dieci anni, pomeriggio di festa a Villa Bombrini (Video)

Pomeriggio di festa a Villa Bombrini per il decimo anniversario del mensile Il Corniglianese. Una nuova compagine editoriale, una veste grafica rinnovata e contenuti aggiuntivi nelle otto pagine che sono state inserite all’interno per un giornale che non racconta solo le notizie del quartiere ma che parla di e a tutta la città e che ha raggiunto, nel mese di marzo, il traguardo del milione di copie.

Oltre ai saluti istituzionali del Sindaco Marco Bucci al Presidente del Municipio Medio Ponente Mario Bianchi, hanno preso parola i protagonisti del periodico, dal direttore Enrico Cirone al presidente della Pro Loco di Cornigliano Giuseppe Mango, presentando le novità introdotte e raccontando gli anni trascorsi. 

Davide Falteri, affermato imprenditore genovese (ricopre attualmente le cariche di Presidente di Consorzio Global - VicePresidente Federlogistica - Presidente Fai Liguria - VicePresidente Confcommercio Genova e Confapi Liguria) ha deciso di dare il proprio contributo assumendo il ruolo di coeditore nel segno di un impegno costante per il quartiere e le sue associazioni: “Genova ospita il primo porto d’Italia e sta parlando di opportunità per tutto il paese. Cornigliano gioca un ruolo strategico, è il quartiere d’ingresso al mondo della logistica. È destinato a ospitare le infrastrutture e lo è perché ha un accesso privilegiato all’area portuale. Sicuramente la zona ha dato tanto negli anni, durante il periodo dell’industrializzazione, ma oggi vive l’opportunità di cambiare pelle e può costruire un’immagine diversa da quella di realtà industriale ingrigita dai fumi, diventando protagonista attraverso lo sviluppo dell’occupazione, del commercio, dei servizi e delle attività che possono rinascere in questa valle”. Parlando delle opportunità concrete per il quartiere, precisa: “Quello che si fa per Cornigliano si fa per tutta la città, non ci devono essere limiti territoriali, e valorizzandola si valorizza l’intero Paese. Genova è il primo porto d’Italia e uno dei più importanti d’Europa. Oggi abbiamo un’era che parla di nuove competenze, di tecnologia, di digitalizzazione, che crea opportunità di lavoro e nuove professioni. Il mio impegno è certamente quello di coinvolgere tutti i portatori di interesse per raggiungere insieme questi obiettivi, con beneficio per tutta la città e non solo”.

A proposito del suo ingresso come coeditore del giornale, racconta: “Sono onorato di essere entrato all’interno della redazione di questo giornale. Oggi compie dieci anni, ha distribuito un milione di copie, è stato frutto del sacrificio e del sudore di tanti corniglianesi e non che hanno dato il loro contributo. Il direttore Enrico Cirone ha dato e sta dando il massimo. Strada facendo ho incontrato il mondo di Cornigliano che è entrato a contatto con il mio mondo del trasporto e della logistica e abbiamo deciso di sviluppare dei progetti insieme per valorizzare il territorio. Abbiamo allargato il numero delle pagine per portar fuori il Corniglianese dal quartiere e farlo diventare un riferimento per tutta la città. Non diventerà un giornale cittadino, ma una parte della giornale racconterà notizie di interesse anche internazionale, anche per far conoscere ai soggetti portatori di interesse la zona. Cornigliano è un vero asset per lo sviluppo dell’economia della nostra città e del nostro paese, di qua passano infrastrutture, passerà la logistica e di qua sta passando l’IIT: le opportunità si intravedono chiaramente”.  

E se, nell’era digitale, investire nella carta stampata sembra una scelta controcorrente, Falteri esprime un pensiero che forse a tanti è balenato in testa: “L’eccesso di informazione non comporta una scelta: la carta ci permette di riprendere la nostra dimensione nel tempo, ha il fascino antico di poter raccontare quello che succede in un contesto non troppo allargato. Credo nel fascino della carta stampata, abbiamo l’opportunità di focalizzare l’attenzione su quello che leggiamo”.

Chiara Orsetti

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