Stefano Roggerone è stato eletto, oggi, a Palazzo della Borsa nuovo presidente di Cia Agricoltori Italiani Liguria. Oltre all’elezione del nuovo presidente si è anche parlato di territorio, garanzia del cibo attraverso produzioni sostenibili, contributo all’innovazione, “transizione verde” dei sistemi produttivi agricoli (in 10 anni il consumo di fitofarmaci è sceso del 70%), risposte all’emergenza della peste suina, gestione dei danni da animali selvatici ed il nuovo PSR (Programma di sviluppo rurale).
Presenti 70 delegati in rappresentanza di oltre 6500 imprese agricole di cui 3014 iscritte alle Camere di Commercio. Un sistema di imprese che conta oltre 5.000 addetti, 1.600 lavoratori dipendenti, una produzione per oltre 100 milioni di euro.
Aldo Alberto ha lasciato la presidenza dopo due mandati in favore dell’imprenditore del settore olivicolo Stefano Roggerone.
Di seguito le parole di Roggerone
“Si parte da un’emergenza come l’aumento di prezzo che non è legata soltanto a quello che è il conflitto Russia- Ucraina perché già prima stavamo vivendo degli aumenti. Il Covid ha un po' allentato la presa e l’economia è ripartita a livello mondiale e chiaramente ha fatto sì che mancassero molte materie prime. Questo problema vale anche per gli agricoltori perché aumentano l’energia, e le materie prime e quindi anche il prezzo del lavoro finito ma in agricoltura è più complesso, infatti non vale tutto ciò dato che il prezzo del lavoro finito non aumenta.
Aldo Alberto ha lasciato una CIA forte e ben organizzata, partiamo con i nuovi dirigenti e dopodiché saremo sul tavolo del PSR Regionale che sarà la nostra priorità e dopo Pasqua avvieremo degli incontri per evitare che riaccada quello che è successo col vecchio PSR.
Siamo un comparto molto importante, occupiamo molte aziende, la floricoltura a Ponente è ancora un fiore all’occhiello di tutta la nostra attività e abbiamo buoni riscontri dato che nell’ultimo PSR si sono insediate più di 600 aziende di giovani.
Il ricambio generazionale è un problema soprattutto come avere la terra, un giovane che vuole fare questo mestiere o eredita l’azienda del genitore o non ci sono molte alternative, quindi cercheremo di favorire molto la possibilità di trovare terra, potenziandone la banca. La nostra associazione deve anche favorire l’incontro trai giovani e i pensionati perché potrebbero esserci aziende che chiudono l’attività o la riducono e potrebbero avere terreni da girare ai giovani perciò metteremo in campo una serie di iniziative a riguardo.
La pandemia è stata una cosa disastrosa ma ha portato anche a delle riflessioni importanti sul nostro tipo di vita e ha fatto riscoprire l’out-door ma la campagna non è la famiglia della Mulino Bianco come erroneamente fanno credere i media perché per aiutare a fare questa scelta ai giovani bisogna dare gli strumenti adatti.
Spero che si riesca a contenere la Peste suina soprattutto in questo periodo, dato che è di nuovo permesso fare escursioni nei boschi. la primavera invita a fare questo tipo di escursioni all’aria aperta”.