Attualità - 30 marzo 2022, 11:00

Marco Cappato a Genova a un convegno sull'eutanasia: "La disobbedienza civile aiuta a scuotere le coscienze" (Video)

Durante il convegno dedicato al tema "Eutanasia e Democrazia" il tesoriere dell'Associazione ha ribadito l'importanza di avere una legge sull'eutanasia legale e il suicidio assistito: "noi continuiamo con l’azione diretta di aiuto ai malati"

Marco Cappato a Genova a un convegno sull'eutanasia: "La disobbedienza civile aiuta a scuotere le coscienze" (Video)

Democrazia significa poter decidere noi sulle nostre libertà: è fondamentale per tutti avere la libertà di scegliere fino alla fine della propria vita, di non dover subire contro la propria volontà una condizione di sofferenza insopportabile”.

Sono le parole di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, durante il convegno moderato da Vittorio Coletti, a seguito della sentenza di inammissibilità sul referendum Eutanasia Legale e della della discussione Camera del testo di legge sul suicidio assistito. Tra i relatori anche la neurologa palliativa Maura Marogna e Giulio Mignani, il parroco di Bonassola noto per le sue posizioni progressiste. 

Il referendum sull’eutanasia sarebbe stata una grande occasione per lasciar decidere direttamente le persone ma la Corte Costituzionale ha deciso di non farci votare. - Continua Cappato - A questo punto sarebbe fondamentale che il Parlamento italiano si assumesse la responsabilità di prendere una decisione.

Come associazione Luca Coscioni andiamo avanti con la disobbedienza civile, aiutando le persone a ottenere il diritto di interrompere le proprie sofferenze, se è quello che chiedono. Se sarà necessario anche affrontando nuovi processi”.

Marco Cappato ha infatti affrontato due processi proprio la scelta di perseguire i suoi ideali: uno per l’accusa di aiuto al suicidio di DJ Fabo; l’altro, affrontato insieme a Mina Welby, imputati per i reati di istigazione e aiuto al suicidio per l’assistenza fornita a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla cronica progressiva. In entrambi i casi è stato assolto perché il fatto non sussiste.

La democrazia non basta. Non basta buttare una scheda nell’urna una volta ogni 5 anni. Bisogna cercare di esercitarla costantemente. In Italia manca la partecipazione dei cittadini, i partiti non vogliono coinvolgere i cittadini nelle scelte della politica, ecco perché a volte anche azioni dirette come quelle di disobbedienza civile possono servire a scuotere le coscienze e a imporre all’attenzione della politica un problema che non vorrebbe affrontare. Questo è il compito che cerchiamo di portare avanti con l’associazione Luca Coscioni su tanti temi, dall’inizio alla fine della vita. Anche la guerra in Ucraina ci deve far essere ancora più consapevoli dell’importanza di vivere in una società aperta, e quindi di difenderla con la democrazia e l’esercizio dei diritti”.

La raccolta firme per promuovere questo referendum può aver dato una scossa alle forze politiche? È fiducioso per il futuro? 

La Camera dei Deputati per la prima volta finalmente, erano anni che lo chiedevamo, ha approvato un disegno di legge che ora va all’attenzione del Senato. È un testo che ha grossi limiti, ancora viene lasciata la discriminazione nei confronti dei malati terminali di cancro di non poter scegliere di essere aiutati a morire solo perché non sono attaccati a una macchina. Sarebbe fondamentale che il Parlamento riuscisse comunque ad approvare una legge e stiamo facendo tutto il possibile per chiedere ai parlamentari di approvare un testo: se non ci riusciranno, in ogni caso, noi continuiamo con l’azione diretta di aiuto ai malati anche con il numero bianco di assistenza alle persone sulle scelte di fine vita e attraverso nuove azione di disobbedienza civile se sarà necessario ”. 

Ci sarà una nuova proposta di referendum?

Per questo bisogna aspettare la prossima legislatura, non lo escludo. Penso che la bocciatura del referendum sia stata un colpo duro più che per la nostra campagna per lo stato della democrazia nel nostro paese. Sarebbe stato molto importante dopo due anni di pandemia avere un’occasione di coinvolgimento dell’opinione pubblica su un tema come questo. Perché i partiti da soli non stanno riuscendo ad avere la forza e l’energia di uscire dalla crisi di credibilità delle istituzioni”.

Francesco Li Noce

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