Municipio Levante - 27 settembre 2021, 07:10

Emergenza cinghiali, il grido d'allarme dalla Fattoria Il Ciliegio

Una nuova ‘invasione barbarica’ da parte degli ungulati ha devastato la proprietà di un residente a San Desiderio, nel Municipio Levante. Del problema è stata messa al corrente l’assessore municipale Patrizia Arrighetti

Emergenza cinghiali, il grido d'allarme dalla Fattoria Il Ciliegio

Emergenza cinghiali, ecco il disperato grido d’allarme dalla Fattoria didattica Il Ciliegio. “Una nuova invasione barbarica”. Così la definisce Emidio Dellepiane, nel suo grido di disperazione filmato e postato sulla pagina Facebook della struttura, che si trova a San Desiderio, nel Municipio IX Levante, il mattino dopo l’ennesima incursione notturna dei cinghiali nella sua proprietà.

L’uomo, settant’anni, chiede aiuto pubblicamente, dopo mesi di richieste senza alcuna risposta né ascolto. Nelle immagini di pochi giorni fa l’inequivocabile passaggio degli ungulati che hanno letteralmente devastato le zone esterne, avvicinandosi pericolosamente all’ingresso della struttura: piante completamente distrutte “erano frutto di mesi di lavoro, amore e passione - urla il proprietario - andati in fumo in una notte: questa orda di barbari è un’emergenza. Questi animali sono come i delinquenti e serve una soluzione definitiva. Bisogna portarli via ma nessuno mi ascolta che servirebbero 3000 metri di rete”.

Del problema è stata messa al corrente l’assessore municipale, Patrizia Arrighetti, che ha nuovamente contattato il Comune, come già fatto in precedenza, da quando è iniziato il suo secondo mandato (nel precedente era Consigliere all’opposizione negli ultimi due anni).

“Mi sono interessata a questo serio problema che si è ingigantito nel corso degli anni a causa dell’incuria in merito al mantenimento delle zone boschive e alla scorrettezza di chi fornisce cibo agli animali attirandoli sempre in maggior numero nei centri abitati. Dal lontano 1996 Enpa aveva sottoposto il problema dell’accrescimento dei cinghiali alla Regione Liguria affinché la stessa si facesse parte attiva per promuovere una campagna di sterilizzazione degli ungulati”.

Arrighetti ha contattato più volte il consigliere comunale Marta Brusoni, che aveva presentato un Art. 54 in Consiglio Comunale in merito all’aumento di animali selvatici in ambito cittadino. “Dal mio insediamento in Municipio - le scrive Arrighetti - ho studiato attentamente il problema dei cinghiali in città ma non sono riuscita a ottenere nulla dalla Città Metropolitana. A fine anno la Lista Vince Genova ha presentato una mozione alla civica amministrazione perché si facesse parte attiva per promuovere la sterilizzazione sui cinghiali. Questo argomento fu sollevato nel 1996 da Enpa ma all’epoca non venne neppure preso in considerazione dalla Regione”.

Nel 2018 la funzionaria comunale Rosanna Stuppia aveva risposto al dottor Prandi e a Matteo Campora che la sperimentazione sulla sterilizzazione della scrofa era in fase di avvio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. Durante la seduta del Consiglio Comunale del 4 giugno 2019 la consigliera Mariarosa Rossetti presentò un’interrogazione alla quale Campora rispose che: “La fauna selvatica non rientra nelle competenze comunali. È stato firmato un protocollo con la Regione per interventi congiunti”. Riguardano il contenimento tramite recinzioni e barriere a monte, e l’ordinanza che vieta l’alimentazione dei cinghiali: la sperimentazione della sterilizzazione ha dato risultati poco soddisfacenti e, sul fronte della filiera alimentare, le iniziative concordate tra l’allora Provincia e il Comune di Torriglia avevano dato scarso riscontro. Dopo alcuni giorni Arrighetti venne a conoscenza dell’esiguo numero (7) di guardie operative nel Gruppo regionale di Vigilanza faunistico ambientale: il loro intervento si limita alla cattura di esemplari segnalati che, chiusi in gabbie strettissime, venivano portati sulle alture e abbattuti.

“Tutto ciò stride con la mia delega ‘Benessere degli animali’, per cui concordo col progetto di Campora di creare recinzioni in aree collinari dove veicolare i cinghiali spostandoli dai greti, ancorare e proteggere i cassonetti, installare cancelli e partire seriamente con la sterilizzazione”.

Nel Municipio Levante sono state intraprese varie iniziative di recinzione da parte dei residenti in alcuni casi grazie alla fornitura del materiale da parte dell’area tecnica ma il sostegno economico della Regione “sarebbe assolutamente necessario per proseguire su questa strada civile e incruenta di salvaguardia degli animali”.

A fine anno 2020 la ‘Lista Vince Genova’, a cui appartiene Arrighetti ha presentato una mozione al Consiglio Comunale perché si facesse parte attiva per promuovere la sterilizzazione sui cinghiali. “La risposta che mi venne data - prosegue Arrighetti - è stata assolutamente negativa in quanto ritenuto che la sterilizzazione tramite cibo contenente ormoni somministrato ai cinghiali avrebbe potuto produrre alterazioni alle loro carni, dannose per chi le avrebbe successivamente consumate. In molte Regioni italiane e in vari paesi Europei la sperimentazione è attiva e sta dando ottimi risultati. Da anni purtroppo le nascite sono aumentate in maniera vertiginosa a causa all’incrociarsi di razze differenti quali maiali e cinghiali dando origine a una specie di dimensioni maggiori ma meno selvatica; questi animali rappresentano comunque un danno per gli agricoltori e un percolo per i cittadini che spesso li incontrano nelle strette creuxe o lungo le strade rimanendo vittime di incidenti”.

Arrighetti, allora, propose oltre alla sterilizzazione di identificare aree collinari molto ampie dotate di recinti anche elettrizzati, come quelli delle mucche e cercare, prima del periodo dell’accoppiamento, di far risalire gli animali verso questi territori. “Suddividendoli in varie aree sarebbe molto più semplice la sterilizzazione e il numero delle nascite decrescerebbe rapidamente. Anche l’introduzione dei lupi farà in modo che il numero degli ungulati scenda per un ciclo naturale per quanto cruento della vita. Nel mio quartiere, Borgoratti, dove nonostante i danni subiti, siamo molto legati a questo tipo di fauna selvatica, sono nati gruppi spontanei di cittadini che offrono manodopera gratuita per allestire cancelli che impediscano l’accesso in strada dei cinghiali circoscrivendoli nel torrente Sturla”.

Questi volontari chiedono al Municipio Levante almeno la fornitura del materiale per l’allestimento. Qualche piccolo risultato è stato ottenuto ma se il Municipio non riesce economicamente a fornire almeno il ferro, la catena si interromperà. Dovrebbero, inoltre, essere posizionate griglie lungo quei tratti di torrente che nonostante siano protetti da ringhiere permettono il passaggio degli ungulati. In alcuni punti, sempre cittadini volontari hanno costruito imbragature intorno ai cassonetti dei rifiuti per impedire ai cinghiali di rovesciarli, e un’ottima iniziativa è stata la legatura dei cassonetti alle ringhiere da parte di Amiu.

Rosa Cappato

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