La strategia di Bucci ormai ha dell’inverosimile. Ennesima melina: oggi, la nostra interrogazione per chiedere chiarimenti circa l’intenzione della civica amministrazione a costituirsi parte civile nel processo penale per il crollo del Ponte Morandi, è stata inserita al 13esimo posto nella lista odierna. Come dire: sarà impossibile discuterla. Se si tratta di un puntiglio, a questo punto non possiamo che definirlo infantile. Ma la domanda vera è: dobbiamo forse temere che dietro questa strategia si celino interessi di parte?”. Lo dichiara il consigliere comunale del M5S Stefano Giordano.
“L’iter per impegnare l’amministrazione in questo senso, che è quello giusto per tutelare gli interessi dei genovesi, è ormai disseminato di sgambetti da parte del sindaco e della sua Giunta: a nulla è servito ritirare tutti i nostri atti a eccezione della mozione dedicata; a nulla è valso rivolgersi a uno studio legale per evitare un ormai infruttuoso confronto con la segreteria generale. Depositeremo nuovamente la richiesta di un consiglio monotematico sul tema, ma sappiamo già che verrà bocciata dal sindaco. Perché la maggioranza ha paura? Quali interessi si celano dietro questa strategia? Ricordiamo al sindaco che la democrazia, piaccia o meno, si esercita in Aula e non nelle segrete stanze dei vari poteri”, aggiunge il capogruppo Luca Pirondini.
“È assurdo - prosegue la consigliera Maria Tini - che la nostra città che ha subito danni incalcolabili dal crollo del ponte Morandi e che ha visto morire 43 persone destinando le loro famiglie a un dolore indicibile e perenne, abbia un primo cittadino che non vuole prendere una posizione netta e trasparente costituendosi parte civile nel processo del crollo prima dell’udienza preliminare, permettendo quindi ad alcuni imputati di accedere a riti processuali alternativi e a scampare alle responsabilità alle quali sarebbero chiamati a rispondere dalla costituzione di parte civile. È ovvio pensare che si facciano favoritismi”.