"Una boccata di ossigeno in un momento di estrema difficoltà economica per tutti e in particolare per l'edilizia in grandissimo affanno. Un grande intervento, che creerà lavoro, farà muovere i salari”.
Commento del segretario generale Filca Cisl Liguria, Andrea Tafaria, a proposito dell'abbattimento della Diga di Begato, una bruttura architettonica ma anche sociale, simbolo per molti anni di degrado e disagio. Iniziativa di valore morale, sottolinea il leader degli edili Cisl in Liguria, ma anche un'opportunità di lavoro non da poco quando questo sta scarseggiando e molti addirittura lo perdono.
“Tra demolizione e quindi ricostruzione - afferma il sindacalista - stimiamo che saranno impegnati nell'operazione circa 500 lavoratori edili che, a loro, volta, andranno a stimolare pure molti posti dell'indotto”.
“Siamo solo all'inizio dei lavori - dice Tafaria - e quindi aspettiamo di capire bene come andranno le cose; quello che pare certo è che ci sarà maggior lavoro dopo i momenti difficili della pandemia che ha bloccato un po' tutto. Finalmente, in questo modo, è tutto lavoro che si muove. Massa salari che viene movimentata e quindi fatto positivo per la Cassa Edile di Genova, con più ore lavorate, mentre attualmente stiamo pagando un prezzo troppo alto come settore alla pandemia”.
Due anni circa la stima di durata dei lavori, sui quali Andrea Tafaria assicura massima attenzione dei sindacati, sia sull'aspetto economico, sociale ma anche circa la sicurezza del cantiere.
“Non appena ci saranno appalti e sapremo con precisione tutta la dinamica del lavoro - sottolinea - andremo immediatamente ad una contrattazione di anticipo, tenendo massima attenzione sulla sicurezza del lavoro in un settore così delicato da questo punto di vista”.
Com'è accaduto per la demolizione dei resti del ponte Morandi e la costruzione del ponte San Giorgio, ricorda il segretario generale Filca Cisl della Liguria. La demolizione della Diga di Begato è argomento sul quale si è discusso da data immemorabile, addirittura decenni. Trasferiti gli abitanti, si passa ora ai fatti per cancellare una sorta di mostro, che non ha sicuramente aiutato la qualità di vita di chi ci ha abitato. Iniziativa dunque ad alto tasso sociale e politico ma anche economico.
La sola demolizione, che parte dalla Diga Bianca di levante e proseguirà con quella Rossa, vale più di 18 milioni di euro. I lavori, secondo previsioni, dovrebbero completarsi a inizio 2022. Quindi dovrebbero iniziare invece i lavori di ricostruzione, con nuove strutture, totalmente diverse dalle attuali. Ad agire in questa fase sarà la stessa gru che ha contribuito a demolire le Vele di Scampia a Napoli. Ed a volte queste coincidenze sembrano volute dal destino per sottolineare il filo che lega zone diverse e persino lontane di un'Italia spesso costruita male ed in maniera che luoghi dove vivono molti, siano stati nefasti ad un crescere sociale ed umano.