"Saremo un po' meno frizzanti, saremo un po' più ansiosi. Ma chissà che tutto ciò non serva a piegare il colosso Pfizer". Battuta? Provocazione? Commento serio ma non troppo?
Sono parole divulgate da Ferruccio Sansa, leader della coalizione di centrosinistra in Regione Liguria che, in buona sostanza, attraverso Facebook invita a mettere in atto "uno sciopero del sesso" e, in un certo senso, anche "uno sciopero dell'ansia" boicottando il Viagra e il Tavor.
Secondo Sansa questo "braccio di ferro" con la Pfizer, produttrice dei due farmaci, il secondo ansiolitico e il primo... ok, il primo lo sappiamo, a concentrarsi maggiormente sulla produzione di vaccini che, secondo il capogruppo regionale di centrosinistra, arriverebbero "col contagocce".
Più tecnicamente, Sansa spiega così i propri concetti: "Andiamo al punto: Pfizer e AstraZeneca annunciamo enormi ritardi nella consegna delle dosi. Sono a rischio la campagna vaccinale e migliaia di vite. Gli anziani dovranno attendere molti mesi. Come è potuto succedere? In parecchi, vedi il Fatto Quotidiano di oggi, ormai ritengono che i vaccini vadano ai paesi che pagano di più.
Si sostiene - perché i contratti sono tutti secretati - che Israele li abbia pagati 28 euro a dose contro i 14,5 dell'Europa. Lo scrive il Fatto: ad aprile in Israele tutti i cittadini sopra i 16 anni potrebbero essere vaccinati.
Che cosa possono fare gli Stati? Certo, ci sono le azioni legali. Ma sono lente e complesse. Resta la via di pretendere i brevetti del farmaco per produrlo in grandi quantità.
Lo chiedono esperti del calibro di Silvio Garattini, perché esistono gravi e urgenti ragioni di salute pubblica. E poi questi vaccini sono stati sviluppati anche con enormi finanziamenti pubblici.
Ma finora le sorti della nostra salute restano nelle mani di big pharma.
Ma se nessuna di queste armi risultasse efficace? I cittadini forse hanno in mano un'altra arma: 'boicottare' le società che ci hanno mandato i vaccini con il contagocce.
Pfizer, per dire, è un colosso noto nel mondo perchè produce tra gli altri il VIAGRA (che ha ridato vigore non solo ai maschi, ma anche ai bilanci). Per non dire di Tavor e Xanax, i re degli ansiolitici, i farmaci più venduti in America. E poi prodotti contro ipertensione, emorroidi e compagnia non tanto bella.
Forse la strada per fare pressione sui colossi del farmaco è questa. Come le donne greche che nella Lisistrata di Aristofane facevano lo sciopero del sesso per costringere gli uomini a non fare più la guerra.
Facciamo anche noi uno 'sciopero del sesso'? Stop al VIAGRA, ma anche ad altri farmaci di Pfizer e magari Astra Zeneca? Diteci cosa ne pensate.
Ps. E comunque, per chi proprio non ne vuole o può fare a meno, esistono i medicinali generici".