Si è aperta formalmente nella mattinata odierna la fine del Governo "Conte bis", con le dimissioni del premier presentate al Consiglio dei Ministri e la salita al colle del Quirinale dello stesso professor Conte per rimettere l'incarico nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella.
A breve sembra possano cominciare le consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo, presumibilmente sempre con il docente pugliese alla guida. Se dalla maggioranza uscente il suo nome sembra quello più auspicabile, diverse sono invece le posizioni dell'opposizione.
Tra queste quella di "Cambiamo!", che per bocca del suo massimo esponente e presidente di Regione Liguria Giovanni Toti invoca una nuova governance del Paese "all'altezza delle sfide e sostenuto da un'ampia maggioranza parlamentare".
"Quello che diremo al Capo dello Stato è ciò che stiamo dicendo pubblicamente, non abbiamo un doppio linguaggio: il Governo Conte due era inadeguato ad affrontare gli importanti temi del momento, dove vi sono emergenze impellenti ed esiziali per il nostro Paese" ha affermato Toti dall'ospedale pediatrico Gaslini di Genova.
La definizione dei progetti legati all'assegnazione dei fondi del programma Next Generation, il cosiddetto Recovery Fund, la campagna vaccinale "che stenta a partire", la ripartizione delle competenze regionali sulla Sanità, lo sblocco dei licenziamenti a marzo sono le principali tematiche da affrontare secondo il governatore. Per farlo però "c'è bisogno di riforme, non è il momento di 'governicchi' accrocchiati con qualche responsabile o volenteroso che sia" e "dello sforzo di tutti in questo senso".
E il senso potrebbe essere quello di un Governo di unità nazionale "che dia risposte serie e con personalità serie e capaci. Non disponibili a Conte 3, Conte 4, rossi o bianchi che siano: la nostra linea è chiara e cristallina" ha concluso il presidente Toti.