“La Cgil da tempo chiede una vera svolta per il l’ospedale Gaslini e in questi anni molti sono stati gli appelli lanciati, con qualche risultato positivo, ma senza vere risposte risolutive: da pochi giorni è comparsa su alcuni organi d’informazione la notizia di un progetto che vedrebbe un non meglio specificato futuro del Gaslini nelle aree ex Mira Lanza in Val Polcevera”: è quanto si legge in una nota di Fp Cgil.
“Com’è facilmente comprensibile – prosegue la nota – la notizia in sé e non secondariamente anche per le modalità con cui è trapelata sta determinando notevoli e forti preoccupazioni fra le lavoratrici e i lavoratori dell’ospedale, ma anche nell’opinione pubblica genovese; anche la Curia arcivescovile sembra chiamarsi fuori affermando di non saperne nulla. Riteniamo che la nuova gestione, da cui ufficialmente è solo pervenuta una semplice smentita in risposta ad una nota della Rsu, debba invece immediatamente e dettagliatamente riferire alle lavoratrici e ai lavoratori del Gaslini quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione su questo specifico argomento; di cosa si trattava, di un test concordato per vedere le varie reazioni o di una fuga incontrollata di notizie da ritrattare comunque dopo la presa di posizione pubblica della Curia? Comunque la si veda è qualcosa di poco chiaro che desta preoccupazioni per il futuro del Gaslini ed è ancor più preoccupante se si considera che è la prima notizia pubblica dopo la nomina del nuovo direttore generale”.
“Che l’ospedale abbia bisogno di un forte ed importante programma di rilancio – continua la nota – non v’è dubbio e come detto ne ravvisiamo la necessità da molto tempo: ha importanti problemi strutturali che necessitano d’interventi altrettanto importanti per individuare le migliori soluzioni nell’interesse di tutti, pazienti, famiglie ed operatori. Per fare ciò dev’esserci una comune volontà d’attivare un confronto corretto e partecipativo con le organizzazioni sindacali e la Rsu quali irrinunciabili rappresentanti degli interessi delle lavoratrici dei lavoratori e dell’utenza”.
“Ancora una volta quindi – conclude la nota – ci facciamo sentire per chiedere che finalmente l’auspicata svolta non sia solo di nomi ma di scelte concrete, comprensibili, motivate e frutto anche di un’indispensabile disponibilità alla partecipazione e alla discussione con tutte le figure professionali che costituiscono la struttura portante del Gaslini, senza la cui collaborazione ogni cambiamento non riuscirebbe ad attuarsi; in assenza di risposte affermiamo da subito che faremo quanto possibile per impedire decisioni unilaterali che nascondano altri progetti, magari di speculazione edilizia, reclamando invece come prioritarie le risposte alle urgenti necessità assistenziali e di ricerca”.