Nessuna conseguenza per il trasporto pubblico locale svolto da Atp con la nuova ordinanza che abbassa al 60% la quota massima di riempimento dei mezzi in Liguria: per l’azienda il calo dei passeggeri degli ultimi tempi, conseguenza anche del nuovo Dcpm che lascia a casa il 75 % degli studenti delle superiori e chiude la movida serale, già da giorni aveva fatto scendere la media dell’occupazione dei posti a percentuali ben più basse.
“Attualmente – dice Andrea Geminiani, coordinatore generale di Atp – da almeno una settimana l’occupazione media varia dal 25% di alcune linee decentrare e in orari non di punta al 45% delle linee maggiormente frequentate e per gli orari del pendolarismo, dunque il rispetto della nuova soglia portata al 60% dei posti occupati viene largamente rispettata. A fronte di questa circostanza comunque continueremo a monitorare eventuali situazioni d’assembramento coi nostri agenti verificatori e gli steward che da un mese operano alle fermate”.
Il problema in prospettiva è semmai quello dei ricavi come tiene a sottolineare Enzo Sivori, presidente di Atp: “A fronte dell’attuale situazione esiste un rischio notevole per il bilancio delle aziende di trasporto compresa la nostra perché i ricavi resteranno ancora di più al palo; oltreché dare un servizio efficiente e in piena sicurezza rispetto alla pandemia il nostro compito è anche quello di mantenere una sostenibilità finanziaria”; attualmente rispetto allo stesso periodo di un anno fa il numero di passeggeri e il fatturato si sono quasi dimezzati.