Cena in albergo per aggirare il divieto. Succede anche nel Ponente savonese, dove qualcuno ha subito ingaggiato la scappatoia per evitare il recente Dpcm che penalizza ristoranti e pub, ma consente ai titolari di strutture ricettive di tenere aperto e servire anche la cena senza alcuna restrizione, ovviamente limitata ai clienti che alloggiano.
Ecco che presto ci si insinua negli spiragli della normativa anti-Covid: basta effettuare la prenotazione in un albergo (o ristorante con camere) pagando anche stanza e pernottamento. Certo, si tratta di un costo elevato rispetto ad una normale uscita serale, ma in altre zone alcuni hotel si sono già attrezzati per formulare sconti e proposte allettanti. E lo stesso Beppe Grillo ha di recente condiviso un post che ha mandato su tutte le furie la Rete, insofferente per i "trucchetti" di una categoria a scapito dell'altra.
C'è da chiedersi se cenare in albergo sia in questo momento meno rischioso del classico locale (e la domanda alimenta la rabbia degli esercenti), ma lo stratagemma è legittimo e in linea con il decreto firmato da Conte. In un momento critico per il settore turistico, gli albergatori si ingegnano a proporre pacchetti e forfait. Ammesso che tutti i clienti siano pernottanti, perché altrimenti "salterebbe il banco".
Non si può escludere che qualche furbetto attraversi la strada dopo le 18 e se ne vada a cenare da un albergatore compiacente, per poi rincasare tranquillamente a pochi metri dall'hotel. E' una possibilità che può verificarsi. E su questo la vigilanza è delegata alle autorità.
Se nelle grandi città le formule sono tante e legittime (la cosiddetta staycation, ovvero notte in albergo comprensiva di cena e colazione), nella Riviera savonese in pochi si sono organizzati per offrire soluzioni che, in fondo, sarebbero un modo per eludere le restrizioni previste dal governo per arginare i contagi da Coronavirus. Nel Savonese sembrano poche queste "uscite" serali in albergo (ce ne è stata segnalata una a Pietra Ligure, per esempio).
L'espediente è legale, solo nella misura in cui il cliente paghi anche il pernottamento e possa dimostrare a tutti gli effetti di trovarsi a cenare lì per una (sebbene fantomatica ma onerosa) vacanzina.