Una tranquilla spensierata serata d’estate al karaoke si era trasformata in uno dei più efferati omicidi degli ultimi anni nel savonese.
È passato un anno da quel tragico 13 luglio del 2019 dove aveva perso la vita la 39enne Deborah Ballesio, uccisa ai Bagni Aquario di via Nizza a Savona da sei colpi di pistola, dall’ex marito, il 54enne Domenico “Mimmo” Massari.
Quella notte Massari all’improvviso aveva fatto irruzione nella sala e aveva ucciso a bruciapelo la 39enno ferendo inoltre due donne e una bambina. Successivamente nel trambusto generale si era dato alla fuga, nascondendosi per un giorno alla Madonna del Monte. Il giorno seguente, con i carabinieri e la polizia che frattempo setacciavano tutta la provincia e i confini, a Vado Ligure Massari ha sequestrato un ventenne, Antonio Moio e lo ha costretto, legandolo, ad accompagnarlo a Sanremo.
Arrivati nella città dei fiori il killer, sparando tre colpi in aria per attirare l’attenzione si è consegnato nel carcere di Sanremo.
Massari che è stato processato in Corte d’Assise, dopo essere stato ascoltato in aula insieme ai testimoni (il 20enne sequestrato e l’amica che lo ha ospitato per un anno prima dell’omicidio) è stato condannato all’ergastolo.
Un delitto, come specificato dallo stesso Massari in aula, non passionale, non si trattava di un femminicidio ma era dovuto ad una questione economica.
Massari aveva dato fuoco anni prima al night "Il Follia", un club di lap dance che insieme a Deborah Ballesio aveva avviato ad Altare ( aveva investito circa 400mila in contanti, proventi di vari locali in Spagna e spaccio di sostanze stupefacenti) e anche il vicino mobilificio ne era risultato gravemente danneggiato. Per quel fatto aveva patteggiato una pena di tre anni e due mesi. Ed era scattato il divieto di avvicinarsi alla donna, alla quale, fra l'altro, aveva anche allagato l'appartamento situato a Plodio.
"Potevo ucciderla prima, volevo solo i miei soldi, quando sono uscito ho fatto passare una quarantina di giorni per prendere il denaro nascosto in un terreno a Plodio (250-300mila euro) però le arbanelle non c'erano più. Sono caduto in uno sconforto, in una grande crisi depressiva” avevo dichiarato in Tribunale il killer.