Proclamato lo stato di agitazione del personale precario del vigili del fuoco.
A proclamarlo il CUB Pubblico Impiego: "puntiamo il dito contro il Governo che nel recente decreto Rilancio non ha stanziato alcuna risorsa per la stabilizzazione dei Vigili del Fuoco precari. Una decisione che rappresenta l’ennesimo schiaffo in faccia a diecimila lavoratori privi dei più elementari diritti, lavoratori che reggono nei fatti le sorti dell’intero Comparto nazionale dei VVF del fuoco", ha commentato Maria Teresa Turetta, Segretario nazionale della CUB Pubblico Impiego.
"Una decisione irresponsabile e incomprensibile anche agli occhi dei cittadini che in varie forme hanno espresso solidarietà e sostegno alla vertenza per la stabilizzazione dei Vigili del Fuoco precari. Da qui la decisione di mobilitare la categoria a livello nazionale proprio alla vigilia della stagione dove il rischio incendio è più elevato. L’esperienza della pandemia Covid 19 non ha insegnato nulla al nostro Governo: bisogna investire in lavoro certo e tutelato per mettere in sicurezza il territorio e la vita dei cittadini. Il Governo deve capire che non siamo più disponibili a tollerare altri lutti e disgrazie: stabilizzare i diecimila Vigili del Fuoco discontinui è una scelta non più rinviabile."
La mobilitazione del personale precario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco "si è resa necessaria per la situazione di grave carenza d’organico in cui versa il comparto nazionale dei pompieri e per il mancato riscontro alle numerose richieste di stabilizzazione diretta e straordinaria di tutti i Vigili del Fuoco precari discontinui anche in relazione alle numerose prese di posizione e di condanna della Commissione europea nel confronti dell’Italia per l'abuso di contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione con particolare riferimento ai Vigili del Fuoco discontinui", con concluso Turetta.