Un'analisi di onpendatabassaromagna.it pubblicata alcuni giorni fa (QUI), mette insieme i numeri dei decessi tra marzo e aprile nei comuni italiani.
Basandosi sui dati forniti dall'Istat, Opendata offre un quadro della situazione paragonando la media dei decessi nei comuni tra marzo e aprile negli anni tra il 2015 e il 2019 e il numero di morti nello stesso periodo del 2020, quando il paese era nel pieno dell'emergenza Coronavirus.
In provincia di Savona la variazione più elevata si ha nell'entroterra, dove si arriva a un incremento del 1400%, a Nasino. È bene precisare che, nel caso dell'entroterra, si tratta tuttavia di pochi decessi, che fanno però la differenza rispetto al passato.
A Nasino, per esempio, i decessi nel mese di marzo sono stati tre così come ad Arnasco con una variazione del 650%.
Diverso il quadro se si osservano i dati dei comuni più popolosi. A Savona, con 150 decessi, tra il primo marzo e il 15 aprile (il dato in questo caso non arriva a fine mese), si registra una variazione del 33%. La variazione dei decessi riguarda per il 29% le donne e per il 38% gli uomini.
Albenga ha contato 42 decessi, per una variazione del 60%. In questo i decessi delle donne sono aumentati del 69%, mentre quelli degli uomini del 52%. Varazze conta 14 decessi con una variazione totale del 14%, di cui il 54% maschi e il -25% le femmine.
Alti i numeri a Borghetto Santo Borghetto che ha pagato a caro prezzo i decessi nella casa di riposo Humanitas: 20 morti tra il primo e il 31 marzo e si registra una variazione del 127%. La variazione dei decessi riguarda per il 90% gli uomini e 161% le donne.
A Quiliano dall'1 marzo al 15 aprile sono 30 i decessi con una variazione del 163%, 220% per i maschi e 119% per le femmine.
Ad Alassio 31 decessi dal primo marzo al 31 marzo, con una variazione del 70% del totale, 41% per gli uomini, 92% per le donne.