Anche il mondo dell'università e della ricerca si avvia ad un graduale ritorno alla normalità. All'esordio della cosiddetta "Fase 2" è il rettore dell'Università di Genova, Paolo Comanducci, a tracciare la rotta.
Prima di guardare al domani ha però voluto ringraziare tutte le componenti per come hanno affrontato la "Fase 1": i docenti, il personale tecnico amministrativo, i tecnici di Cedia e dell'e-learning e gli studenti. "Grazie per il vostro spirito di adattamento, pur tra mille difficoltà, talvolta economiche della famiglia, talvolta informatiche per il collegamento alla rete. Ma questi problemi sono stati in gran parte risolti e la soddisfazione degli studenti per la didattica a distanza che il sistema universitario sta erogando in tutta Italia sembra che sia all'85 percento favorevole".
"C'è stato un grande gioco di squadra - ha sottolineato il rettore -. Tutti hanno sviluppato un senso di appartenenza all'istituzione universitaria superiore a quella che avevamo in passato: l'hashtag #UniGenonsiferma è stato fatto proprio da ciascuna componente".
L'emergenza però non deve trasformare l'ateneo in un'università telematica, l'eccezionalità non può diventare la consuetudine: "Vogliamo tornare quanto prima in presenza. Anche le attività di laboratorio, come quelle nel campo delle scienze sociali ed umane, sono state rese più difficili da questa situazione. Ci sono problemi specifici che riguardano il mondo dell'università all'interno dei grandi problemi che sta attraversando l'intero mondo. Ci stiamo lavorando, ed insieme siamo convinti di poterle superare".
Le lezioni resteranno online nel periodo da ora alla fine del secondo semestre, con lo svolgimento online degli esami, le cui modalità saranno comunicate tempestivamente dai docenti e delle tesi di laurea per tutta la sessione estiva, settembre compreso. "Abbiamo preso queste scelte con i criteri di sicurezza, sostenibilità e stabilità" ha spiegato il rettore.
Si risolvono così alcuni aspetti, come la possibilità di evitare i contatti nelle aule e sui mezzi di trasporto evitando di esporre al contagio tutte le componenti del mondo universitario, ma anche eventuali ricorsi a costose e difficoltose sanificazioni così come la scelta di dover, qualora si rialzasse il fattore "R0" del contagio, dover ripercorrere un passo indietro.
Riapriranno però le biblioteche e i laboratori, sia per la didattica che per la ricerca indifferibile. Sono stati acquistati i necessari quantitativi di dispositivi di protezione individuale e sono state avviate opere di pulizia e sanificazione degli ambienti.
"Abbiamo avviato una raccolta fondi che guarda al domani, al rientro dell'epidemia, studiando gli effetti del virus sulla popolazione ligure" ha poi aggiunto il rettore, che ha comunicato l'intenzione di fornire il necessario supporto agli studenti in difficoltà, sia a livello tecnologico che economico.
"Sono orgoglioso di quanto stiamo facendo, affrontando tanti ostacoli e problemi di ogni tipo. Ma siamo riusciti a dare sostanza al motto 'UniGe non si ferma', con la speranza di poter tornare presto ad incontrarvi e ringraziarvi di persona ed in buona salute" ha quindi concluso Comanducci.