Politica - 15 aprile 2020, 16:22

PD Liguria: “Serve piano di gestione della fase transitoria. ma prima occorrono più test”

“Ma anche più dispositivi di protezione iindividuale, controlli sul rispetto della salute dei lavoratori e più mobilità pubblica"

PD Liguria: “Serve piano di gestione della fase transitoria. ma prima occorrono più test”

“Il ritorno alla normalità sarà un percorso lungo: la scienza ci dice che, probabilmente, dovremmo convivere con il covid-19 per tutto il 2020, e questo è ancora più evidente in una regione come la nostra dove vi è un alto tasso di mortalità e si fanno ancora pochi test e tamponi”: è quanto s’apprende da una nota del PD Liguria.

“A questo punto – spiega la nota – sono due le fasi che dobbiamo affrontare: innanzitutto bisogna gestire il periodo che va da qui al 4 maggio per arrivare preparati alla riapertura e non vanificare gli sforzi fatti finora, ma per farlo abbiamo bisogno di mettere in campo alcune azioni molto precise: occorre fare più test, analizzare le mappe del contagio e cercare i positivi e i loro contatti, bisogna pianificare i soggetti da testare e il volume degli screening da acquistare ed è necessario accertarsi che chi torna al lavoro sia negativo al virus. Servono dpi per tutti sapendo che le dotazioni esistenti sono sufficienti per poche settimane mentre noi dovremo convivere con questa situazione per diversi mesi; occorre rafforzare i dipartimenti d’igiene e sanità pubblica delle Asl e assicurare più controlli efficaci sui luoghi di lavoro; bisogna potenziare la mobilità pubblica perché avremo bisogno di più corse e vettori rispetto alla situazione prima dell’emergenza per assicurare un minimo di distanziamento”.

“La seconda fase invece – conclude la nota – è quella della transizione verso la normalità: per affrontarla serve un piano di transizione che preveda lo sviluppo dell'economia ed il sostegno delle fasce deboli; tale piano va concertato nel dettaglio con le parti sociali e condiviso in Consiglio regionale con tutte le forze politiche e noi siamo pronti a fare la nostra parte. Abbiamo bisogno d’immettere nel sistema un grande stock d’investimenti e quindi dobbiamo mettere insieme tutte le risorse non impegnate dalla Regione, dai fondi comunitari al fondo strategico, e convogliarle sulla ripresa”.

Redazione


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