Gianluca ha una grande passione, quella per il cinema e per lo spettacolo teatrale. E’ un consigliere dell’associazione culturale “D&E Animation”, ma non solo. Lui si diverte a fare l’attore, a seguire i corsi di recitazione e si ritaglia uno spazio importante nei progetti dell’associazione stessa, con l’entusiasmo che lo contraddistingue, impegnando tutto il suo tempo libero. Ama la scenografia, e con Cristina Peruzzi esercita questa passione mettendoci amore, dedizione e sacrificio, perché fa un lavoro impegnativo nella vita e tutto il resto sono i suoi “hobby”.
Il suo vero mestiere si svolge al pronto soccorso del Villa Scassi di Sampierdarena, fa il barelliere di giorno e soprattutto di notte. Come tutti i ragazzi impegnati nella produzione di “Mondi Paralleli, prigionieri del tempo”, ha dovuto interrompere di fare ciò che più gli piace, ma non per restare a casa al sicuro, bensì per prestare il suo servizio in un momento in cui il bisogno è altissimo. Il suo lavoro non gli permette di attendere che questo “nemico” venga sconfitto, in ospedale c’è bisogno di lui, anzi, ci sarebbe bisogno di molti altri Gianluca in corsia.
Nella serie a episodi “Game of Kings”, ha interpretato un frate, che se fosse in corsia al posto di Gianluca probabilmente non avrebbe la mascherina e gli occhiali di protezione, ma solo una tonaca monacale di panno ruvido e l’inseparabile bastone. Quel frate nella fiction è stato abbastanza sfortunato, ma un ottimo dispensatore di saggezza quindi è probabile che parlerebbe ai malati senza paura, non credete? No, non è affatto così. Frate Abery secondo Gianluca starebbe tutto il tempo rannicchiato in un angolino, nascosto e con le gambe tremanti, in preda al panico e con gli occhi sbarrati, perché è questo che proverebbe un uomo normale. Per fortuna non c’è frate Abery in servizio, ma Gianluca Messina, il nuovo eroe di “Mondi Paralleli”, a rappresentanza di tutti coloro che fanno questo mestiere o lavorano nella sanità, con grande ammirazione e stima di tutto il cast.
“Gianluca è divenuto il simbolo di questo film, perché questa produzione per noi rimarrà per sempre quella del corona virus, quella della quarantena e dei decreti. Quando tutto sarà finito e si ricomincerà a vivere normalmente, sarà la prima persona a cui darò un abbraccio e sarà l’evento più importante di tutti, sarà la prova della sconfitta del covid-19, sarà il nuovo inizio. Probabilmente i tempi saranno più lunghi ma il film vedrà la luce e questo ve lo garantisco. Sono in contatto giornaliero con Gioele Fazzeri (regista) e teniamo monitorata la situazione con l’aiuto di Film Commission Liguria. D'altronde, mai come ora siamo stati tutti 'prigionieri del tempo'. Sono sicuro che quando torneremo a fare ciò che ci piace, tutto avrà tutto un “sapore” differente, i valori della vita non saranno più gli stessi. Saremo persone migliori”, conclude il direttore di produzione e autore Dario Rigliaco.