Abbiamo raggiunto telefonicamente un’infermiera astigiana, i cui anziani genitori, di 88 e 85 anni, si trovano nell’hotel di Alassio in quarantena da ieri pomeriggio, dopo l’accertamento di un caso di caso di positività di un’altra ospite, lombarda, al coronavirus.
“Sono comprensibilmente di umore nero – ci ha detto – non li fanno uscire dalla stanza e nessuno gli aveva spiegato il perché. Senza contare le difficoltà per i pasti: ieri sera gli è stato dato un panino, a colazione un succo di frutta e un biscotto… Prima ho sentito mia madre e mi ha detto che a pranzo gli hanno dato un piatto di pasta e un’arancia”.
“Ma il problema più grosso – aggiunge la donna – è che non gli sia stato detto nulla. Ieri pomeriggio mia madre stava uscendo per andare in farmacia, ma l’hanno fermata dicendole soltanto che dovevano rimanere in camera, senza spiegarle il perché. Non possono neppure uscire sul terrazzino della stanza, perché i carabinieri gli ribadiscono che debbono rimanere nelle camere”.
“Mi hanno anche riferito – spiega ancora – che stamattina la televisione non funziona più, né nella loro stanza e né in quella di alcuni altri ospiti. Quindi gli ho consigliato di chiamare gli addetti della struttura e farsela ripristinare: già non possono muoversi, che almeno gli consentano di passare un po’ di tempo guardando la televisione”.
“Ribadisco però – conclude – che il problema principale resta di comunicazione. Dall’altra parte ci sono tutte persone anziane, dovrebbero dire loro le cose come sono, cercando di tranquillizzarle”.