Oggi il Consiglio regionale ha approvato la legge per migliorare la sicurezza dei lavoratori occupati in ambito autostradale. E’ un ottimo risultato che premia l’attività sindacale di Cgil Cisl Uil che a partire dal primo protocollo firmato presso la Prefettura di Genova, al quale ne sono seguiti altri nelle province liguri, sancisce regole e principi per la sicurezza di chi lavora in autostrada e di conseguenza rafforza le tutele anche per gli utenti.
Per la sua particolare composizione morfologica, con un elevato numero di viadotti e gallerie e tratti privi della corsia di emergenza, la nostra regione è una realtà esposta ad elevati rischi per la salute e la tutela di lavoratori e utenti, e per questi motivi Cgil Cisl Uil, anche attraverso diversi incontri in Regione e con i capo gruppo, hanno chiesto che venisse approvata una specifica legge regionale sul tema.
Nella nuova legge, tra i principali strumenti a disposizione dei lavoratori, si trova la figura del rappresentante di sito per la sicurezza che potrà operare sull’intera tratta autostradale ligure e occuparsi delle condizioni di sicurezza di chi ci lavora senza distinzione tra i comparti. A questo importante risultato se ne aggiungono altri due non meno significativi: un sostegno ad iniziative formative aggiuntive destinate ad accresce le conoscenze e le competenze dei lavoratori in materia di sicurezza e salute e la costituzione di un Tavolo per la sicurezza dei lavoratori operanti nel settore autostradale. Il Tavolo, partecipato da rappresentanti di Regione Liguria, Province e Città Metropolitana, Enti gestori autostradali, Cgil Cisl Uil e Asl liguri, avrà funzioni di monitoraggio, confronto e approfondimento della sicurezza dei lavoratori che interagiscono in ambito autostradale, nonché dei livelli di rischio delle singole tratte autostradali e delle azioni conseguenti.
Ma l’attività di Cgil Cisl Uil non si ferma qui e, vista anche la disponibilità di alcuni consiglieri espressa nell’ultimo incontro in Regione, verrà avviata la trattativa per chiedere che la legge sia replicata anche su altri siti produttivi, come ad esempio le strade provinciali.