Paolo Ripamonti, senatore e Segretario Provinciale Savonese della Lega, vede il risultato emiliano-romagnolo non come una sconfitta, ma come una “vittoria a metà”: “Personalmente sono andato in Emilia Romagna almeno tre volte a dare il mio personale contributo e, al di là della sconfitta che ci può stare (come affermato dallo stesso segretario nazionale Matteo Salvini), il risultato ha premiato numericamente la Lega, capace comunque di mettere in forte discussione una roccaforte del Pd come l’Emilia Romagna.
Ripeto: si tratta di un risultato straordinario, che riapre i giochi in una Regione dalla storia fortemente ‘rossa’ per 70 anni”.
Questo quanto dichiarato da Paolo Ripamonti in una intervista ai microfoni di Radio Onda Ligure 101.
E quindi, come cambieranno gli scenari in Liguria? Per il senatore ligure, in nessun modo. “In Calabria ha vinto il centrodestra, l’Emilia Romagna ha premiato il centrosinistra, ma tutto ciò non cambierà le dinamiche liguri: la nostra regione ha un Governatore che ha dimostrato ottime doti di leadership nell’attuale panorama politico, sceglierà quali saranno i candidati, ma credo che lui abbia qualcosa in più e lo dimostrano i fatti. La gestione della tragedia del Ponte Morandi ne è una prova: siamo quelli del fare”.
Ben più complesso, per Ripamonti, il quadro a Roma: “C’è una distonia clamorosa tra lo scenario politico nazionale e quelli locali; uno dei due partner di governo sta sparendo e i numeri delle ultime due regionali in Emilia Romagna e Calabria svelano che ‘l’abbraccio mortale’ con il Pd si sta rivelando penalizzante per il Movimento 5 Stelle. Forse gli esponenti del Movimento dovrebbero analizzare la situazione e valutare se non convenga andare a elezioni politiche a livello nazionale”.